Nasce nel Frusinate dalla confluenza tra il Liri, che prima attraversa Abruzzo e Lazio, e il Gari, che nasce a Cassino e spesso viene chiamato Liri-Garigliano. Dal punto in cui i due corsi d’acqua originari si uniscono, per gran parte dei 38 chilometri che lo dividono dal mare, il Garigliano segna il confine naturale tra Lazio e Campania.
Nasce ai piedi dei Monti Trebulani, a 86 metri di altezza, nel territorio di Calvi Risorta. E per gran parte della sua lunghezza di 14 chilometri e mezzo corre in quelli che nel Settecento furono i feudi della famiglia Lanza di Capua, da cui ha tratto il suo nome.
Sulle sue rive crescevano le viole e per questo i greci lo chiamavano Clanis. Il Clanio nasce sui Monti Tifatini.
Per gli antichi popoli italici era un fiume sacro. E sulle sue sponde innalzarono santuari come quello di Demetra a Teano. Il Savone nasce intorno ai 600 metri di altezza da alcune sorgenti nella caldera del vulcano spento di Roccamonfina.
Con oltre 1500 chilometri quadrati di superficie il massiccio calcareo del Matese si estende a cavallo tra il Molise e la Campania e rientra nel territorio di quattro province.
Poco più di un chilometro quadrato di superficie, l’incantevole Lago di Letino fu creato agli inizi del Novecento per alimentare la centrale idroelettrica di Prata Sannita.
Più antico del Vesuvio. E tra i più grandi d’Italia, ma estinto da cinquantamila anni. Il vulcano di Roccamonfina s’innalza isolato tra i Monti Aurunci, che sono nel Lazio, e in Campania felix la piana del Garigliano e il massiccio del Massico, che lo separa dal Mar Tirreno.