Gli antichi la identificavano come uno dei teatri delle Gigantomachie tra gli dei dell’Olimpo e i giganti figli di Gea. In quella terra “flegra”, ardente, gli elementi si manifestavano al massimo della loro forza distruttrice e creatrice, alternando a periodi di improvvisa inquietudine altrettante fasi di armonia e bellezza prodighe di doni per gli uomini.
Tra le varie eruzioni flegree ricostruite solo grazie alla ricerca geologica, una è stata raccontata e documentata in tutti i suoi momenti e le sue manifestazioni da appassionati cronisti, che non vollero perdere l’occasione per verificare direttamente un così particolare e spettacolare evento naturale.
Con i suoi 331 metri è il rilievo vulcanico più alto dei Campi Flegrei e per questa sua particolarità i Greci lo definirono “maestoso”, Gauro appunto. Formatosi diecimila anni fa, s’innalza proprio dietro la città di Pozzuoli ed è conosciuto anche come Monte Barbaro, dal nome della sua cima più alta, posta a sud.