Dove fare il bagno a Ischia. Piccola guida per nuotatori non convenzionali
Si fa presto a dire: isola “uguale” mare. Se l’isola è tale (ma ogni isola è diversissima dalle altre!) il mare non è mai uguale a se stesso. Cambiano le prospettive e le aspettative, l’orientamento del sole, i microclimi, i paesaggi, la granulosità delle sabbie, le caratteristiche geologiche di spiagge, anfratti, baie, calette, scogliere, lidi e quant’altro. Dunque, se – con grandissima probabilità – avete deciso di fare il bagno lungo la costa ischitana, allora seguiteci: vi forniamo, nelle pagine che seguono, una serie di indicazioni, con foto e brevi descrizioni personalizzate, dei luoghi raggiungibili via terra o, al massimo, con un comodo barchino. La mappa è scandita come un orologio privo delle lancette delle ore e dei minuti, nell’arco di una giornata, dall’alba a notte, ma non è esaustiva, non poteva esserlo. Non abbiamo considerato le grotte, i fondali maestosi, le secche brulicanti di vita, perché vi consigliamo di raggiungerle con sub esperti o accompagnatori specializzati. E, se siete in barca, ricordatevi di rispettare sempre la distanza di sicurezza dal bagnasciuga e di accedervi solo dai corridoi segnalati dalle boe.
Il sole appena nato dal mare dietro Vivara inonda di bagliori dorati la scogliera ai piedi del Castello Aragonese, lungo il ponte che lo unisce all’isola grande.
Ho scelto la strada che passa dall’alto, dal cimitero. Mi ricorda l’adolescenza.
La sagoma arrotondata di Vivara. le mura e le torri del Castello sullo sfondo prendono forma tra le mani dei piccoli che impastano sabbia con l’acqua di mare.
Nel centro del delizioso borgo di Sant’Alessandro, una freccia indica la strada per la Spiaggia degli Inglesi.
Guardo la Scarrupata, dal barchino. L’ho preso dal pontiletto di Ischia Ponte. Tabula rasa.
Rischio un po’. Dall’ultimo tornante a gomito, sulla strada che porta al litorale dei Maronti,
Raggiungo l’estremo sud dell’isola, dove la spiaggia più esuberante si distende:
Si arriva da Sant’Angelo, in taxi boat, al costo di circa 7/10 euro.
Si attraversa il bosco di Zaro per giungere alla scogliera non scogliera:
Il caldo si nasconde tra gli aghi di pino. Le cicale già cantano.
È l’ora giusta, raggiungo Varulo. Guardo il sole. Si riflette sulle increspature del mare per riconoscersi.
Cammino a piedi da Casamicciola a Lacco Ameno.
Aspetto il maestrale: se soffia giusto, se fa vibrare la superficie marina d’increspature strette e senza fine…
La brezza s’infila nel canneto all’ingresso di Cava Grado col suo ritmo lento, è musica.
Le scure rocce vulcaniche del promontorio di Zaro, a cui la luce del pomeriggio dona bagliori dorati,
Cinque di sera. Eccomi a Citara, dimora di Poseidone, una delle mete preferite dagli stranieri.
È il tempio del sole calante e richiama la mia voglia di mare.
La sabbia fine accompagna rassicurante i passi nella tranquilla laguna azzurra, fin quasi alla scogliera che la divide e protegge dal mare aperto.
Ma la notte, sì! Certo, di giorno ci vieni in barca.