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Ai Giardini Ravino di Forio d’Ischia la più grande collezione di piante grasse d’Europa.
Per diciannove secoli Aenaria era stata solo una leggenda. Nella baia dominata dal Castello Aragonese nessuno aveva mai trovato tracce della mitica città romana che aveva trasmesso il suo nome all’intera isola.
Tra le mura costruite dagli Aragonesi che lo resero inespugnabile nei secoli, il Castello racchiude la sintesi della storia di Ischia dal Medio Evo al 1809, quando fu abbandonato dalla popolazione e trasformato in carcere dai Borbone.
Un viaggio musicale nello spazio e nel tempo...
Sebbene cresca ovunque particolarmente rigogliosa, grazie alla fertilità del suolo vulcanico, non è dalla vegetazione che in gran parte la ricopre che Ischia ha preso il nome di Isola Verde.
Fino al 1854 il porto di Ischia era un lago di origine vulcanica, che solo una stretta striscia di sabbia separava dal mare. Al suo interno s’innalzava un isolotto abitato. Che nel 140 d.C. fu oggetto di una lettera inviata dal giovare Marco Aurelio, futuro imperatore, al suo maestro di retorica, Frontone.
L’alfabeto latino, che ancora oggi utilizziamo come tanta parte della popolazione mondiale, ha la sua origine nell’alfabeto greco in uso nell’isola di Eubea, dalla quale provenivano i coloni che si insediarono sull’isola d’Ischia, da loro chiamata Pithekoussai, intorno al 790/780 a.C.
Ma la notte, sì! Certo, di giorno ci vieni in barca.
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