CAMPANIA FELIX
DAI LONGOBARDI AI BORBONE, UN NOME PER TRE CITTA'
TRA I FIUMI LA GRANDE PIANURA
DALLA POTENTE CAPUA ALLE REALI DELIZIE
MOZZARELLA DI BUFALA E MELE ANNURCHE
Una vasta pianura, incoronata dai monti del Matese e solcata da fiumi che scorrono imponenti fino al mare. Fertile e accogliente, come il grembo della Mater matuta, la dea dell’Aurora e della fecondità a cui erano devote le antiche popolazioni italiche, che in quella terra trovarono le condizioni ideali per insediarsi e progredire. Genti osche, etrusche, sannite e, prima di tutti, i Leborini, da cui Plinio il Vecchio mutuò i nomi Laboriae e Campi Laborini riferiti all’ampia area tra i Monti Aurunci, a nord, e i Campi Flegrei, a sud. In gran parte corrispondente all’ager campanus, il florido territorio di Capua, la città più antica di Roma, che nel V secolo a.C., suo periodo di massimo splendore, era seconda solo all’Urbe.
Con l’antica denominazione Campania felix, che comprendeva un territorio assai più ampio, indichiamo la provincia di Caserta, la più a nord della Campania e terza per numero di abitanti, che confina con il Lazio, il Molise, la Provincia di Benevento e l’Area Metropolitana di Napoli. Nei suoi 2.651 chilometri quadrati sono compresi 104 Comuni.
Ci si arriva con varie linee ferroviarie, anche di collegamento interno, con l’Autostrada del Sole A1 Milano Napoli e con la A30 Caserta Salerno. Ė servita sulla fascia costiera dalla Strada Statale Domitiana SS 7 quater e nell’interno dalla Strada Statale dei Ponti della Valle SS 265 e dalla Strada Statale della Reggia di Caserta SS 700.