Aspetto il maestrale: se soffia giusto, se fa vibrare la superficie marina d’increspature strette e senza fine…

allora m’incammino sul bagnasciuga, verso l’ovest della baia dei Maronti. Potrei arrivarci anche con taxi boat ovviamente. Ho un legame ancestrale con questa zona di sabbie e vapori caldissimi, effetti del vulcanesimo secondario sempre attivo. Siamo in pochi. Mi tuffo. Nuoto controcorrente a occhi chiusi per evitare i rimbalzi in diagonale dei raggi del sole. Rallento il ritmo delle bracciate. Il tepore mi avvolge. Quando esco dall’acqua il vento m’asciuga in un attimo. Magia.