Al cospetto della porta megalitica di Trebula Balliensis si ha come la sensazione di trovarsi in Irlanda, a Malta oppure in qualche sito archeologico della Grecia, invece calchiamo la terra dell’alto casertano.
Incassata sui monti Trebulani, l’antica città di Trebula esisteva già quando la forza di Roma non era ancora nata. Probabilmente fu l’antico popolo degli Osci a fondarla, intorno al IX secolo a.C., per poi essere occupata dai Sanniti verso il VI secolo a.C.
La cornice naturale dei Trebulani dona al luogo una bellezza davvero struggente... quercete, vigneti e piccoli appezzamenti di terra coltivata e, su tutto, il silenzio di una vallata in cui la vita scorre tranquilla.
Per raggiungere il sito archeologico (purtroppo quasi totalmente ancora da scavare) si parte dal grazioso centro storico di Pontelatone, che conserva ancora una torre angioina e parte delle mura difensive del 400, oltre ad alcuni palazzi nobiliari in stile gotico-catalano.
Costeggiando le pendici meridionali del vicino monte Friento, un vecchio sentiero montano attraversa il piccolo borgo di Casalicchio e quello di Treglia, frazioni di Pontelatone, dove, proprio qui, si trova la perla degli antichi abitanti dell’alto casertano. Osservando i resti di quella che fu una grande città, fiera e potente, si potrebbe aggiungere, come disse Alexandre Dumas padre, che “L’antichità è l’aristocrazia della Storia”.
Informazioni tecniche:
Lunghezza: 12 km
Dislivello: 400 m
Durata: 6 ore, pause incluse
Difficoltà: media (E
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