Per gli antichi era il fiume del mito, che donava l’oblio a chi ne beveva l’acqua. Il fiume citato e cantato da letterati di tutte le epoche. Per primo Virgilio, che nell’Eneide vi faceva bagnare le anime dei Campi Elisi per dimenticare le vite passate prima di reincarnarsi.
E nella Divina Commedia è uno dei due fiumi del Paradiso terrestre. In realtà, il Lete nasce sul Matese, a Campo delle Secine nel comune di Letino, a oltre mille metri d’altezza.
Un corso di venti chilometri, intercettato a Letino da una diga che ha formato il Lago Letino, prima del tratto sotterraneo che ha creato le Grotte del Cauto. Attraversati i territori di Prata Sannita, Pratella e Ailano, s’immette nel Volturno.
Ph: Diana Alfieri
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