Tremila chilometri da Canterbury, in Gran Bretagna, attraverso l’Europa, percorsi fin dall’epoca longobarda per raggiungere innanzitutto Roma, principale meta dei pellegrini delle più varie provenienze, e poi la costa pugliese a Santa Maria di Leuca, dov’era uno degli imbarchi verso la Terrasanta, utilizzato anche dai crociati.
Ė il cammino più lungo d’Europa, lungo strade e sentieri di Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia, dal nord a sud, toccando sedici regioni e seicento Comuni, e avendo come fulcro i luoghi sacri di Roma, in gran parte nella Città del Vaticano. Del lungo percorso italiano 250 chilometri ricadono nel territorio della Campania, da SessaAurunca a Buonalbergo.
Pur avendo già una storia, la via ha preso il nome di Francigena nell’VIII secolo quando, con la discesa di Carlo Magno nella Penisola e l’annessione dell’Italia del nord, gran parte del percorso ricadde nel regno dei Franchi. Per una prima descrizione dettagliata dell’itinerario medievale fino a Roma, tuttavia, bisognerà aspettare un paio di secoli, giacché il primo diario di viaggio sulla Francigena fu scritto dall’inglese Sigerico, che, partendo proprio dalla Città Eterna, dove aveva ricevuto il pallio vescovile da Papa Giovanni XV, la percorse a ritroso in 79 tappe fino a Canterbury tra il 990 e il 994. Ancora successiva è la descrizione del lungo tratto dopo Roma, verso sud, presente nel “Privilegium Baiulorum Imperialum” del 1024. Ma l’itinerario meridionale era già stato delineato in epoca longobarda, dai fedeli diretti al santuario di San Michele arcangelo, patrono dei Longobardi, sul Gargano. Il nuovo cammino verso il Santo Sepolcro, largamente frequentato dal XI secolo, utilizzava per ampi tratti la via Appia, soprattutto in Campania, tra Capua e Benevento, da dove si sovrapponeva alla via Traiana.
Dopo tanti secoli, la riscoperta e rivalutazione della Via Francigena è iniziata ufficialmente nel 1994, quando è stata dichiarata Itinerario culturale dal Consiglio D’Europa. Da allora sono partiti tutti i progetti di riqualificazione, segnalazione, valorizzazione e divulgazione nei vari Stati, Italia compresa, con il coinvolgimento attivo degli enti territoriali, Regioni, Province e Comuni, e delle comunità interessate. E con la creazione di una rete europea delle località toccate dalla Francigena.
Le tappe campane della via Francigena del Sud sono nove, percorribili a piedi, in bicicletta o a cavallo.
La prima che riguarda la Campania, che però è la numero 12 del cammino meridionale inizia a Minturno, ancora nel Lazio, attraversa il confine regionale e raggiunge Sessa Aurunca, dopo 24,2 chilometri. La 13ᵃ va da Sessa Aurunca a Teano, per 15,4 chilometri. La 14ᵃ tappa collega Teano a Statigliano, frazione di Roccaromana, in 22,1 chilometri. La 15ᵃ da Statigliano raggiunge Alife, dopo 17, 2 chilometri. La 16ᵃ da Alife s’inoltra nel Matese per 19,3 chilometri fino a Faicchio. Con la 17ᵃ da Faicchio si entra nel Sannio fino a Telese Terme dopo 12,5 chilometri. La 18ᵃ tappa parte da Telese Terme e in 19,1 chilometri conduce a Vitulano. La 19ᵃ da Vitulano porta a Benevento in 19,1 chilometri. La 20ᵃ dal capoluogo Benevento raggiunge Buonalbergo in 23,8 chilometri. La 21ᵃ inizia in Campania a Buonalbergo e finisce nella pugliese Celle San Vito, in provincia di Foggia dopo 31,7 chilometri.
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