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BENEVENTO
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Era tornato a Padula in quel marzo 1909 che gli sarebbe stato fatale. Pochi giorni prima di raggiungere la sua principale destinazione, Palermo, dove la mafia era già avvisata e pronta ad ucciderlo.
Nel nome è un Museo di Arte contemporanea, ma in realtà questo piccolo museo nei sotterranei del Palazzo di Governo, nel centralissimo corso Garibaldi, al suo interno offre un allestimento sorprendente.
Il sottosuolo della cattedrale, una miniera di testimonianze archeologiche della vita delle popolazioni che si sono susseguite a Benevento dalla Preistoria al Medio Evo.
Uomo e Ambiente nel Territorio vesuviano
È l’ideale completamento della visita all’attigua Villa Regina, l’unica delle ville rustiche di Boscoreale ad essere aperta al pubblico.
Nelle vicinanze dell’anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, si incontra il piccolo ma particolare Museo dei Gladiatori, tutto dedicato alla realtà del vicino monumento. Si tratta di tre sale, aperte al pubblico dal 2003. La sala dopo l’ingresso accoglie un grande plastico dell’anfiteatro come’era nella sua epoca d’oro.
Una miniera di reperti archeologici, opere d’arte, documenti e testimonianze storiche. E’ il Museo Provinciale Campanodi Capua, fondato nel 1870 dal canonico Gabriele Iannelli, illustre archeologo che ne fu anche il primo direttore, e inaugurato nel 1874 nella prestigiosa sede del Palazzo Antignano , scrigno appropriato per un contenuto tanto
Sul versante meridionale del Matese, Cusano Mutri è un magnifico borgo medievale rimasto pressoché inalterato nel tempo, fatta eccezione per il castello del XIII secolo di cui restano pittoresche rovine.
A pochi passi dagli scavi archeologici dell’antica Herculaneum sorge il MAV, un centro di cultura e di tecnologia applicata ai Beni Culturali e alla comunicazione, tra i più all’avanguardia in Italia.
Un gioiello d’arte al servizio della scienza. Questo è stata fin dalla sua fondazione la storica Farmacia degli Incurabili, parte integrante del complesso che comprendeva originariamente l’ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili e la chiesa di Santa Maria del Popolo, vicino al decumano superiore, nel cuore di Napoli. Dove cinquecento anni fa, tra il 1520 e il 1522 furono costruiti l’ospedale e la
Il principale museo cittadino, il Museo del Sannio, è diviso in quattro sezioni: archeologia, medievalistica, arte e storia. Collocate in sedi diverse, tutte di grande valore storico.
Una chiesa altomedievale sconsacrata da tre secoli, un edificio del II secolo d.C. e testimonianze ancora più antiche: è questo il complesso monumentale di Sant’Ilario a Port’Aurea, perché si trova nelle immediate vicinanze della Porta Aurea, come fu ribattezzato l’Arco di Traiano in epoca longobarda.
Il museo sulla collina di Capodimonte, istituito nel 1957, vanta un’origine storica legata alla nascita del Regno indipendente delle Due Sicilie. Era il 1734. Con l’addio al vicereame spagnolo, Carlo III di Borbone divenne re e Napoli fu catapultata in una dimensione politica che assumeva importanza parallela a quella culturale già da secoli espressa in Europa. In questo scenario, la ricchissima collezione
Nell’antico complesso religioso di San Felice, nel seicentesco convento dei Cappuccini, trasformato in carcere dopo l’Unità d’Italia, ha oggi sede la Soprintendenza archeologica, presso la quale sono esposti al pubblico varie lapidi romane, ma soprattutto il reperto fossile originale dello Scipionyx samniticus, noto come “Ciro”, ritrovato a Pietraroja, dove una copia è presente al Paleolab, il museo di geologia e
Contemporanea a quella di Padula, il complesso della Certosa sulla collina del Vomero che domina la città rientra nel contesto del mecenatismo religioso angioino e testimonia l’espansione dell’ordine dei Certosini nel Regno di Napoli. A realizzarla fu chiamato il capomastro della corte angioina Tino di Camaino, alla cui morte subentrò Attanasio Primario. Di quel primo impianto sono giunti fino a noi i
La memoria dell’antico splendore era andata quasi perduta tra gli abitanti di Resina.
Secondo il mito, nelle sue vicinanze, in una delle grotte del Taburno, Ercole portò a buon fine una delle sue dodici fatiche uccidendo il leone di cui da allora avrebbe vestito la pelle.
Nel centrale quartiere San Lorenzo, in via Settembrini, il Museo d’Arte contemporanea, noto con l’acronimo Madre, si identifica con lo storico palazzo Donnaregina, edificato nel Settecento su un tratto della cinta muraria antica del V e VI secolo, che è visibile nello spazio della biglietteria, con modifiche risalenti all’Ottocento. Il nome deriva dal monastero di Santa Maria Donnaregina. L’edificio è stato acquistato nel 2004 dalla Regione
Situato proprio di fianco al convento dei Cappuccini a cui è collegato, vi sono esposti numerosi oggetti di uso quotidiano da parte del Santo di Pietrelcina, che fu ordinato sacerdote proprio a Benevento. Vi si trovano gli abiti talari, due sai, i guanti macchiati dal sangue delle stigmate, la sua Bibbia, il calice per dire Messa, i Crocifissi e finanche la culla di legno che lo accolse da neonato.
Un palazzo seicentesco che da solo è già un’opera d’arte. In via Toledo, dunque nel ventre di Napoli che in ogni angolo riserva muovi motivi di interesse. E una collezione di opere d’arte che, sebbene sia solo una minima parte dei capolavori che sono passati per quelle stanze, fa della Galleria d’arte del Palazzo Zevallos Stigliano una tappa imperdibile nella città di Partenope,
Opera
Uno sperone di roccia che sorge dal mare. Una mirabile veduta del golfo di Napoli. Un grande parco di piante mediterranee, imponenti alberi storici e fiori a profusione. E una magnifica villa ottocentesca a due piani in stile neoclassico, armoniosamente inserita nel paesaggio, ricca di pregevoli abbellimenti all’esterno e all’interno, che un attento e rispettoso restauro ha recuperato all’aspetto originario dopo il terremoto del 1980. Già questo sarebbe
Il Complesso Museale dell'Abbazia si sviluppa nei piani inferiori articolandosi su tre livelli. Dopo aver disceso diciotto gradini, si giunge al primo livello che custodisce un Presepe permanente composto prevalentemente da antichi pastori di scuola napoletana del XVIII secolo, in legno e terracotta. Adiacente al presepe, vi è la Cappella della Madonna del Rosario dove si
Nel Museo, allestito nella Torre di Sant’Erasno, sono esposti i materiali frutto delle campagne di scavo condotte nel territorio di Capua nella seconda metà del XX secolo. Nelle dieci sale aperte al pubblico, sono esposti, in ordine cronologico e tenendo conto del contesto dello scavo, i reperti dal X al I secolo a.C.
“Il più bel museo di provincia italiano” (Amedeo Maiuri)
La passione per le arti trasmessa in famiglia avevano potuto coltivarla e affinarla fin da bambini. E da adulti non avevano trascurato di visitare musei in giro per l’Europa e di continuare ad arricchire le già importanti collezioni messe insieme da generazioni di Correale, conti di Terranova. Perciò, quando nel 1877 Napoli aveva
Negli anni Trenta del secolo scorso era stato fabbricato per essere destinato a mattatoio. Nel centro di Terzigno, l’edificio a due piani, dalle linee semplici ed eleganti, solo qualche decennio più tardi era precipitato in un totale abbandono.
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