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Non era stato facile il distacco, sofferto e temuto, dalla loro isola.
Un gran limone, l’ Ovale di Sorrento, dalla forma ellittica e asimmetrica. Del resto i limoni sorrentini sono protetti dal 1999 dal marchio Igp.
Non c’è giardino che ne sia privo. Anzi, la definizione stessa di giardino in Costiera Amalfitana identifica la coltivazione dei limoni.
Grandi come meloni e con un albedo molto spesso, i limoni di Procida sono definiti anche “limonipane”.
Molto ricca è la varietà di salumi che si riscontra in terra irpina, con peculiarità distintive a seconda delle aree di produzione, corrispondenti alle zone di allevamento dei maiali bianchi e neri casertani.
Negli anni Cinquanta del secolo scorso era riconosciuto a rischio di estinzione.
Sono in vendita già nel mese di settembre, primo segnale d’autunno quando ancora deve congedarsi l’estate.
Anche intorno ad Avellino i noccioleti la fanno da padroni, come in tante altre parti dell’Irpinia, che è una grande produttrice di nocciole.
Originaria di Pozzuoli e dintorni, la mela annurca campanaIgp ha trovato nella Campania Felix uno dei suoi ideali areali di riferimento.
Immancabili nelle ricette del Sannio, le cipolle sono largamente coltivate nelle zone pianeggianti o di media collina. Ma tra tutte primeggia la dorata cipolla di Bonea, con il suo inconfondibile aroma.
Per i carciofi, il Cilento offre terre fertili ideali. C’è il Carciofo bianco del Tanagro, innanzitutto, coltivato nei terreni di Pertosa e di Auletta, senza spine e chiaro, da gustare crudo in fettine sottili.
Immancabile come l’olio extra vergine nei grandi piatti della cucina irpina è la cipolla ramata di Montoro Pat, prodotta anche nel territorio di Solofra, dolce e aromatica, da consumare cotta o per farne confetture e conserve.
Irresistibili i fichi di San Mango sul Calore Pat. Adattati nei secoli al clima freddo, presentano una buccia rossa quando il frutto è maturo e una succosa polpa bronzo scuro.
Gli alberi sono presenti ovunque, in Cilento. Ė una vera delizia tipica è il fico bianco del Cilento Igp. A diffondere il generoso albero furono i Greci nel VI secolo, ma anche i Romani erano ghiotti dei suoi dolcissimi fichi.
Le fertili terre della Campania felix si sono dimostrate ideali nei secoli per l’orticoltura, che assicura il continuo approvvigionamento di verdure di stagione, ingredienti fondamentali di tante ricette.
Ulivo, pianta antica e preziosa. Nelle fertili terre della Campania Felix si producono ben tre oli extravergini Dop.
Da tempo nessuno più si curava di loro. Eppure, i colossi verdi, antichi e generosi, non avevano smesso di dare frutti.
Favorita dai terreni di natura vulcanica, ricchi di minerali e di potassio, l’albicocca è una produzione tipica dell’area vesuviana..
La forma del dolce frutto ricorda vagamente una colomba. E giustifica ampiamento il nome “Palommina” della varietà nettamente prevalente tra i castagni che popolano i boschi di Montella.
È con l’equinozio d’autunno che arriva il tempo delle mele nelle valli del Basso Sannio.
Ogni anno, in autunno, a Vitulano torna protagonista lei, la vera signora della montagna: la castagna vitulanese
Tante vigne, ma anche tanti uliveti fasciano le colline sannite, protagonisti di saperi e tradizioni che si confondono con le più antiche presenze dell’uomo in questa terra sempre generosa con chi la rispetta.
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