Tante vigne, ma anche tanti uliveti fasciano le colline sannite, protagonisti di saperi e tradizioni che si confondono con le più antiche presenze dell’uomo in questa terra sempre generosa con chi la rispetta.

E gli ulivi dalla lunga vita sono la memoria dei terreni buoni e del lavoro fedele che, oggi come ieri, serve a trarre dai loro frutti quanto di meglio l’olio extravergine d’oliva possa donare al palato e alla salute. Gli alberi antichi, i grandi tronchi modellati dagli elementi che connotano il paesaggio, appartengono alle tre cultivar di sempre: l’Ortice, dalle alte chiome e  i frutti allungati,  l’Ortolana dai rami penduli e l’aroma di mela che le è valso anche il nome di Melella e la Racioppella, che dona con costanza i suoi grappoli di olive. Una cura continua, la raccolta fatta ancora a mano e la molitura a freddo nella stessa giornata sono gli altri elementi determinanti per la qualità dei Dop sanniti, l’Olio extravergine di oliva Sannio Caudino Telesino e l’ Olioextravergine di oliva Sannio Colline Beneventane. Olio speciale, da gustare in assoluta semplicità su una fetta di pane, magari  di saragolla, un antico grano duro ancora coltivato in tutto il Sannio. Con la farina, il criscito, cioè il lievito madre, per la prima lievitazione e il lievito di birra per la seconda, si fanno pagnotte cotte a legna  dalla caratteristica mollica giallo paglierino e dalla crosta croccante, ideali per provare l’olio e per accompagnare con discrezione i  formaggi e i salumi a cui la zootecnia estensiva delle terre sannite ha conservato sapori autentici e genuini. La scelta è amplissima e piena di imbarazzi, visto l’alto livello di qualità delle varie produzioni. Meglio lasciarsi guidare allora da ciò che ogni singolo territorio, paese e contrada ha di speciale da offrire, perché la varietà dell’offerta è ovunque piena di sorprese.