Ė dalla vicina Atrani, dove si svolgeva la solenne cerimonia di investitura dei Dogi amalfitani, che prende inizio il sontuoso corteo storico che precede di una giornata la Regata delle Antiche Repubbliche Marinare,

quando si svolge ad Amalfi come nell’edizione 2022, la sessantaseiesima della serie. Poche centinaia di metri, quelli che separano i vicinissimi centri di Atrani e di Amalfi, sempre unite nella storia, e il corteo, arricchito dalla presenza di figuranti di tutte e quattro le Repubbliche Marinare, troverà compimento nella spettacolare piazza del Duomo di Amalfi, tradizionale scenario della rievocazione storica amalfitana anche per lo stretto collegamento tra le origini del monumento e l’episodio particolare che nell’occasione vi viene ricordato: il matrimonio tra Giovanni, il figlio e coreggente del duca Mansone I, e la nobile fanciulla salernitana Regale. Proprio Mansone, nel 987, aveva dato il via alla costruzione della nuova cattedrale, per onorare ancora più degnamente il nuovo patrono Sant’Andrea apostolo. Quella cattedrale che, impreziosita nel corso dei secoli da nuovi interventi strutturali e opere d’arte, è il simbolo che identifica Amalfi nel mondo. 

IL CORTEO STORICO DI AMALFI

Ė nel Museo Civico del Municipio che sono custoditi i disegni originali e i costumi realizzati per il corteo storico negli anni ’50 del secolo scorso dallo scenografo Roberto Scielzo, dopo uno studio accurato di fonti storiche per riprodurre esattamente la foggia degli abiti medievali. Indossati dai figuranti che impersonano i rematori, i valletti, il gonfaloniere, i trombettieri, il console della Repubblica con i paggi, i giudici, il console del mare, gli ambasciatori, il duca con i paggi, i cavalieri, gli alfieri, dame e cavalieri della corte, gli sposi con i paggi, i timpanisti, il navarca, i marinai e gli arcieri.

DAL 1956 LA REGATA STORICA

Sebbene partorita all’ombra della Torre di Pisa nel 1949, l’idea di ricordare i fasti delle quattro Repubbliche Marinare italiane, importanti potenze navali e politiche del Mediterraneo nel Medio Evo, fu subito accolta con favore ad Amalfi, che se ne fece convinta sostenitrice. Anche per merito del sindaco dell’epoca, Francesco Amodio, che fu parte attiva nell’elaborazione del complesso accordo con Pisa, Genova e Venezia, quest’ultima decisamente poco favorevole all’iniziativa. Passi successivi furono la redazione dello statuto e l’adozione di un regolamento condivisi, a cui seguì la fase, laboriosa e intensa, della realizzazione dei costumi dei cortei storici rappresentativi delle quattro Repubbliche da fondere insieme e, ancora più significativa, la costruzione dei primi galeoni di legno per la regata, affidata alla Cooperativa Gondolieri di Venezia.

Dopo una regata di prova a Genova, il 29 giugno, il 10 dicembre 1955 nella sede del Municipio di Amalfi, dov’è ora allocato il Museo Civico, fu sottoscritto l’atto costitutivo dell’Ente organizzatore della Regata. Le imbarcazioni furono varate il 9 giugno 1966 a Venezia, con la benedizione dell’allora Patriarca Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII.

La prima edizione si svolse a Pisa il 1° luglio 1956 a Pisa. E da allora si tiene a turno nelle quattro città ogni anno in una domenica tra maggio e luglio, su un percorso di due chilometri. A gareggiare con le quattro imbarcazioni iscritte, che ormai non sono più di legno ma di vetroresina, sono equipaggi formati da otto vogatori e un timoniere, con alcune riserve. I simboli delle Repubbliche sono scolpiti nelle polene delle loro imbarcazioni. Quello della Repubblica di Amalfi è il cavallo alato, mentre il colore identificativo è l’azzurro

In palio per il vincitore c’è un trofeo d’oro e argento della Scuola Orafa Fiorentina, che raffigura un galeone a remi sorretto da quattro cavallucci marini, sotto i quali sono gli stemmi delle Repubbliche. Alla base sono aggiunte di edizione in edizione le medaglie delle città vincitrici.