Anticamente, quando vi sorgeva un tempio dedicato a Diana cacciatrice, apparteneva alla famiglia Ponzia.
E forse fu dal suo nome che derivò il toponimo con cui è noto ancora oggi, Pozzano. Un borgo su una piccola altura degradante verso il mare, lungo la costa vesuviana, poco più a sud di Castellammare di Stabia. Al confine con Vico Equense e centro strategico, in passato, a salvaguardia dei collegamenti tra Castellammare e Sorrento.
Un borgo sviluppatosi nel Quattrocento attorno alla Chiesa di Santa Maria di Pozzano, poi divenuto santuario.
Ancora oggi frazione di Castellammare di Stabia, Pozzano era in passato il baluardo meridionale della città. E per difenderla dalle incursioni nemiche dal mare, fu edificato il castello, intorno al X secolo, e non lontano, nel 1635, la torre di Portocarello. Abbattuta nel Novecento, per fare posto a un cementificio, poi dismesso e trasformato in albergo negli anni del secondo dopoguerra, quando Pozzano divenne un centro turistico legato alle terme stabiane. Che portarono anche la ferrovia: la stazione è ancora funzionante d’estate, per i frequentatori della lunga spiaggia attrezzata.
E il sagrato del santuario, sormontato da una Croce, è un magnifico belvedere affacciato sul panorama del golfo di Napoli, del Vesuvio e della costa stabiese.
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