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Un piccolo borgo collinare dalla posizione favorevole. Non, per una volta, rispetto ad esigenze militari, bensì ad una florida agricoltura, che nei secoli ha avuto nella viticoltura la sua punta di diamante.
Anticamente, quando vi sorgeva un tempio dedicato a Diana cacciatrice, apparteneva alla famiglia Ponzia.
Folti boschi fasciano i fianchi dei monti che s’innalzano tutt’intorno. Ben più alti del borgo di Foiano adagiato nella valle solcata dal fiume Fortore che le dà il nome.
Con il mitico eroe e re dell’Eneide evocato dal suo nome non ha nulla a che fare.
Li dividono solo pochi chilometri. Sufficienti a tenerli separati per secoli prima di diventare una distanza minima tra le due anime di un unico comune, nato formalmente il 4 maggio 1811, in pieno Decennio Francese.
Dal Monte Finestra, che domina con il Cerreto e il Trivento la fertile valle percorsa dal fiume Satrono, sul versante orientale dei Monti Lattari, basta uno sguardo ad abbracciarli tutti.
Il territorio di Amalfi comprende anche cinque frazioni disseminate tra il mare e i monti dell’interno, ad occidente del centro principale.
E’ tra i borghi più belli d’Italia. Nel territorio di Vietri sul Mare, Albori ne è la frazione più piccola e racchiude tutti gli elementi caratteristici che creano le suggestioni della Costa delle Sirene.
Montella non è solo il cuore della produzione della castagna IGP che porta il suo nome, riconosciuta eccellenza irpina. É anche terra di sorgenti.
Tostate e sminuzzate, comparivano come ingrediente in diverse ricette del “De re coquinaria” di Apicio, il famoso cuoco romano vissuto tra il I e il II secolo d.C. che così raccomandava l’uso delle “noci di Avella”, ovvero le nocciole.
E’ una testa di lupo, hirpus, l’elemento decorativo che caratterizza le ceramiche della necropoli di Piano Cerasulo.
I Grimaldi, Principi di Monaco, per oltre un secolo, dal 1532 al 1631, possedettero il feudo di Monteverde, l’antico Mons Viridis che già ne suo nome rappresenta la verde Irpinia.
Lungo la costa dopo Maiori, andando verso Cetara, s’incontra Erchie, una delle frazioni di Maiori e pittoresco borgo marinaro che si apre ad anfiteatro sul mare, circondato ai lati e dietro da alte pareti di roccia ricche di vegetazione in cui sono incastonate anche delle case.
Secondo il mito, nelle sue vicinanze, in una delle grotte del Taburno, Ercole portò a buon fine una delle sue dodici fatiche, uccidendo il leone di cui da allora avrebbe vestito la pelle.
Secondo Tito Livio era un’invenzione dei Sanniti.
La Saticula dei Sanniti domina la Valle Caudina dallo sperone di roccia che s’innalza alle falde occidentali del monte Taburno.
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