Il monte Taburno (1391 m.) con il vicino monte Camposauro (1388 m.) e altre cime più basse forma un massiccio calcareo che appare isolato nell’Appennino Campano. 

Formatosi nel Mesozoico, è formato da due blocchi separati dalla Piana di Prata, una depressione di origine tettonica. Sorge a ovest della città di Benevento ed è interamente collocato nel Sannio beneventano. I suoi versanti meridionale e occidentale, dalle pareti ripide e solcate da profondi canali, affacciano sulla valle Caudina, mentre il versante orientale è caratterizzato da colline che digradano verso la conca beneventana attraversata dal Calore. Osservandolo da oriente, la sequenza delle sue cime assomiglia ad una donna che dorme, nota come “Dormiente del Sannio”,  con la testa – il monte Pentime - verso la valle Telesina e i piedi verso la valle Caudina. Se la valle Telesina è frapposta tra il massiccio del Taburno e i Monti del Matese, la valle Caudina lo separa dal massiccio del Partenio. Alla base del Taburno sgorgano le sorgenti del Fizzo, che alimentavano le cascate del parco della reggia di Caserta. Per proteggere il monte dal disboscamento che minacciava anche le risorse idriche già all’epoca di Carlo di Borbone fu creata la Real Riserva del Taburno. Attualmente il Taburno Camposauro è un parco naturale regionale, che tutela la foresta di faggi con l’abetaia impiantata dai Borbone oltre i 1000 metri e, a quote via via più basse, boschi, pascoli e, sulle colline, vigneti, uliveti e aree coltivate. Senza trascurare uccelli, mammiferi e rettili.