Dopo il periodo difficile che abbiamo vissuto, è viva in tutti la necessità di tornare all’aria aperta e immergersi nel mondo naturale: visitare un giardino è la chiave per riappropriarsi del rapporto con l’ambiente, del quale abbiamo sentito dolorosamente la mancanza. I Giardini La Mortella, dove cultura, musica, botanica e paesaggio si fondono in una narrazione poetica sempre emozionante, tornano ad aprirsi alle visite per rigenerare gli spiriti ed offrire serenità e contemplazione al visitatore.
Il clima bizzoso delle ultime settimane non ha fermato l’avanzare della Primavera, che si mostrerà in tutto il suo splendore con la riapertura dei Giardini La Mortella Giovedì 13 Maggio. In questo periodo sarà possibile vedere le ultime Camelie tardive, e contemporaneamente assistere alle prime fioriture delle ninfee, che rallegrano con le loro corolle i vari specchi d’acqua del giardino. Si stanno preparando a sbocciare le grandi spighe della Puya berteroniana, una pianta cilena spinosa ed ostica che produce incredibili fiori verde smeraldo, mentre nella parte collinare del giardino la Furcraea longaeva sta innalzando le sue spettacolari infiorescenze alte fino a 5 m, da cui pendono migliaia di fiori a campanella. Le piante del giardino mediterraneo sono nel pieno della loro fioritura: qui sbocciano arbusti spontanei della macchia ischitana – dai cistus alle eriche alle lavande, dall’aglio selvatico napoletano ai gladioli di campo ai papaveri, fianco a fianco con piante che provengono da mondi lontani, dal Sudafrica alla California all’Australia, tutti paesi accomunati da un clima molto simile a quello mediterraneo. Ovunque nel giardino è un tripudio di colori: nell’angolo orientale le foglie novelle degli Aceri giapponesi si schiudono rosse, porpora, verde acido; la grande Wiganda caracasiana, sudamericana, sfoggia enormi trousse di fiori violetti mentre i Metrosideros si accendono con i loro fiori a piumino scarlatti; la insolita Brunfelsia grandiflora si ammanta delle sue corolle che cambiano colore dopo sbocciate: viola quando si schiudono, diventano lilla pallido in seguito, e bianche prima di seccare. Per tale motivo la pianta appare tricolore, e viene chiamata comunemente “ieri, oggi e domani”.
Con la riapertura del giardino, dal weekend del 15 e 16 maggio, alle 17:00, riprenderanno anche - sempre nel rispetto delle norme di sicurezza - i concerti di musica da camera, perché non si perda il senso del profondo legame tra giardino e musica, che costituisce l’essenza stessa dei Giardini La Mortella.
I primi artisti invitati sono Trio Chagall: Violino, violoncello e pianoforte, che eseguiranno musiche di Brahms e Shostakowitch. Il primo concerto Sabato 15 vedrà anche un breve omaggio alla Corona Inglese, per onorare la memoria del Duca di Edimburgo scomparso di recente, un atto dovuto visti i legami della Mortella con il mondo inglese.
Durante questi mesi, nei quali la consueta sosta per la stagione invernale si è prolungata a causa dell’emergenza COVID-19, lo staff dei giardini ha continuato a prendersi cura della collezione botanica e delle strutture ricettive, per garantire ai visitatori la possibilità di esplorare il giardino e scoprirne le innumerevoli fioriture in un contesto controllato e sicuro, in cui tutte le misure di prevenzione sono state osservate.
Lo staff sta completando le vaccinazioni, secondo lo schema di somministrazioni previsto dalle autorità; le strutture del giardino sono sanificate più volte al giorno e sono a disposizione degli ospiti dispenser di gel igienizzante in vari punti.
Il giardino sarà aperto come di consueto nei giorni Martedì, Giovedì, Sabato e Domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18).
La regata riparte dopo lo stop forzato causato della pandemia, la Lega Navale Isola d'Ischia, in collaborazione con il Comune di Forio, organizza questa innovativa regata a cronometro attorno all’isola d’Ischia che rientra tra gli appuntamenti del calendario nazionale della Federazione Vela.
L’8 e il 9 Maggio, seguendo rigorosamente il protocollo FIV di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19, le imbarcazioni navigheranno per 24 ore, cercando di percorrere il maggior numero di miglia possibili intorno all’isola. La particolare formula rende impossibile uscire fuori tempo massimo e dà la certezza degli orari di inizio e fine regata. Come nelle precedenti edizioni, su ogni imbarcazione sarà presente un sistema GPS per misurare l’effettivo percorso.
Un forte entusiasmo traspare dalle parole di Francesco Buono, presidente della L.N.I. di Ischia, che ha dichiarato quanto questa regata, soprattutto quest’anno, rappresenti per l'isola tutta un'occasione di promozione e rinascita. Tanti sono i velisti che hanno risposto al richiamo dell’isola pronti a navigare per 24 ore sono infatti 30 le imbarcazioni iscritte.
Quest'anno, il primo giro della regata sarà dedicato alla vittoria dell'isola di Procida come Capitale della cultura 2022. Con l'ausilio della Lega Navale di Procida, le imbarcazioni, infatti, dopo la partenza nelle acque antistanti la chiesa del Soccorso a Forio, percorreranno un primo giro a forma di otto tra le due isole, per poi proseguire con i consueti e ripetuti giri dell'isola D’Ischia.
La macchina organizzativa della Scheriacup24 aprirà i battenti Venerdì 7 Maggio con l'arrivo dei partecipanti presso il Marina del porto di Forio, dove sarà allestito un blindatissimo villaggio della vela. Sabato mattina, alle ore 12 circa ,sarà dato il segnale di partenza dal Comitato di Regata presieduto dall’Ufficiale di regata Nazionale Marco Tosello.
Per il Presidente di Zona Francesco Lo Schiavo: “ Con la Scheria si riparte con l’altura dopo ben 6 mesi di stop: un'occasione per valorizzare un format di una regata che valorizza le isole minori , da impulso al turismo e soprattutto quest’anno celebra Procida come capitale italiana della cultura per il 2022”
Per tutte il informazioni e i contatti visitate il sito http://www.scheriacup24.it/it/stage/
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Dal 7 maggio “Dodici volti nel volto”, l’installazione dello scultore Christian Leperino
Venerdì 7 maggio 2021 dalle ore 12.00, dopo la presentazione alla Stampa, sarà aperta al pubblico, in orari prestabiliti, la Cripta di San Gennaro del Duomo di Napoli, dove sarà possibile visitare l’intervento dell’artista Christian Leperino, a cura di Alessandra Troncone, realizzato in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono del mese di maggio. Per la prima volta un artista presenta le proprie opere in questo sito, dando vita ad un affascinante incontro tra il luogo sacro e l’arte contemporanea.
Nelle nicchie laterali della Cripta, posizionata sotto l’abside principale della Cattedrale e luogo che conserva le sacre reliquie di San Gennaro, Leperino presenta l’installazione dal titolo Dodici volti nel volto, composta da dodici sculture in gesso che rappresentano i ritratti di altrettanti uomini. I ritratti sono stati realizzati a partire da un laboratorio che ha visto coinvolti alcuni detenuti presso la Casa Circondariale di Poggioreale a Napoli, in un’esperienza di conoscenza del sé attraverso l’esplorazione dei propri lineamenti fisici e della materia.
Questi calchi sono stati poi rielaborati alla ricerca di un’espressività che vuole rievocare grandi artisti e opere d’arte del passato: l’iconografia dell’ultima cena, ma anche la statuaria classica e la scultura ottocentesca di Auguste Rodin e Medardo Rosso, nonché gli effetti chiaroscurali drammatici di Caravaggio. Tali incursioni nella storia dell’arte si mescolano con storie e racconti del presente che hanno come protagonisti i più deboli ed emarginati della società, restituendo a questi volti una dignità quasi sacrale. Il numero delle teste rievoca quello degli apostoli, discepoli di Cristo e pilastri su cui si regge simbolicamente la Chiesa e architettonicamente lo stesso Duomo di Napoli. Dodici sculture di volti il cui sguardo chiede di incontrare lo sguardo della città e rifigurarne un destino tutto ancora da tracciare.
L’installazione è promossa dal Duomo di Napoli e dal Capitolo Cattedrale e ha ottenuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee. Resterà visibile al pubblico per tutto il periodo dei festeggiamenti del patrono di Napoli che conducono alle celebrazioni del 19 settembre.
La realizzazione delle sculture è avvenuta tra febbraio e luglio 2020 nella Casa Circondariale di Poggioreale a Napoli, insieme a due gruppi di detenuti coinvolti in un percorso di orientamento formativo per la selezione ad un corso di formazione coordinato dalla prof. Maria D’Ambrosio con il gruppo di ricerca ‘embodied education’ dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, parte di un progetto più ampio voluto dalla Diocesi di Napoli con la sua Pastorale sociale e del Lavoro e realizzato in collaborazione con il Ministero della Giustizia – Cassa delle Ammende ed il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Campania, la Casa Circondariale “Giuseppe Salvia” - Poggioreale” (Napoli) e la Regione Campania, e attuato dalla Consul Service.
Christian Leperino, opere e mostre
Christian Leperino (Napoli 1979), pittore e scultore, nella sua ricerca intreccia al tema del paesaggio urbano la riflessione sul tempo, la memoria, le trasformazioni dei luoghi e i destini degli individui che li abitano. Nelle sue più recenti sculture alterna al modellato il calco, traccia di un corpo vivente, di un oggetto, di un frammento d’arte del passato. Materia che assorbe, custodisce e restituisce storie, forme, umori, in un dialogo tra presenza e assenza, miraggi di bellezza e echi della storia. Sue opere sono presenti in collezioni museali e spazi pubblici: Castello Aragonese di Ischia, Museo MADRE Napoli; MMOMA - Moscow Museum of Modern Art di Mosca; IICT di Tokyo; Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Suzzara; Stazione Ferroviaria di Mergellina, Napoli. Tra le numerose esposizioni nazionali e internazionali: Abisso, site specific installation, Castello Aragonese di Ischia (2019); Teratopolis, solo exhibition, Vetrya Corporate Campus, Orvieto (2018-2019); Babel, solo exhibition, Other size Gallery, Milano (2018); The Silk Road. Arte contemporanea tra Oriente e Occidente, Castel dell’Ovo, Napoli (2016), City Layers, Palais Palffy, Vienna (2015); Linee di Confine. La natura, il corpo, le città, Museo Carlo Bilotti, Roma (2015); Writings, IICT-Istituto Italiano di Cultura, Tokyo (2014); Chiaroscuro, solo exhibition, Accademia delle Arti di Mosca e Accademia di San Pietroburgo (2013); Landscapes of Memory, solo exhibition, Museo Archeologico Nazionale di Napoli (2012); 54a Biennale di Venezia, Padiglione Italia (2011); Human Escape, solo exhibition, MAC-Museu de Arte Contemporânea de Niterói, Rio de Janeiro (2010). È docente di ruolo AFAM MIUR per la cattedra di SCULTURA presso l’Accademia di Belle Arti.
Alla fine, anche il Covid è entrato in campo, com’era probabilmente inevitabile riflettendo sulla comunicazione turistica in epoca di pandemia e avvicinandosi, tra tante incognite, il timido avvio dell’ancora più timida stagione turistica 2021. Una questione di stretta attualità e un tema appropriato per l’ultimo degli incontri dedicati al marketing territoriale di Isole Verdi, il corso di formazione per operatori turistici promosso dall’Area Marina Protetta Regno di Nettuno. La relatrice Antonella Tagliabue ha sottolineato l’opportunità di una comunicazione fondata sulla chiarezza, scegliendo i contenuti giusti. Nel caso specifico, la fragilità dell’isola va spiegata, insieme alle implicazioni dell’insularità, che sono al tempo stesso punto di forza e di debolezza del territorio. Altro aspetto da curare è la scelta di chi comunica con la stampa, a seconda delle varie occasioni e dei diversi argomenti. Così, può essere più opportuno farsi rappresentare non da testimonial, ma da persone meno note e con esperienza specifica, perché spesso i migliori testimonial sono proprio dei volti comuni.
I social network
Tema principale dell’appuntamento è stata, tuttavia, la comunicazione attraverso i social network. Tagliabue ha offerto un quadro completo dei numerosi social e della loro diffusione. Resta saldamente al primo posto Facebook, con il 36 per cento, ma You Tube segui da vicino al 35 e Instagram è al terzo posto con il 28, poi Twitter con il 10,8 e via elencando tutti gli altri. Ognuno ha caratteristiche diverse e una particolare funzionalità, in particolare rispetto al marketing turistico. Dunque, la scelta dell’uno o dell’altro deve essere flessibile e legata alla tipologia di clientela che si vuole raggiungere, attivare e tenere fedele. Quindi la domanda a cui si deve rispondere è: dov’è la mia clientela?
Se i giovani sono più presenti su Instagram, ultimamente se ne stanno allontanando, secondo un meccanismo che si attiva sempre quando aumenta la percentuale degli adulti in un social. Comunque, per Tagliabue su Facebook bisogna starci, perché è il più diffuso, il più vario e poliedrico dei social. Instagram è consigliato perché è più facile e incentrato sulle foto, piuttosto che per altri contenuti. Twitter, poi, è consigliabile per lanciare eventi: in quel caso è molto forte.
La rete dei contatti sui profili personali è composta da persone a cui ci legano legami forti (familiari, amici), legami deboli (semplici conoscenti) e legami assenti. Per veicolare informazioni e promuovere un territorio, sono decisivi i “legami deboli”, che vanno curati con costanza.
Tutti i social hanno caratteristiche comuni: consentono di condividere tutti i contenuti, di interagire con gli altri con diversi strumenti, di utilizzare hashtag e gruppi. Secondo il “numero di Dumbar”, la rete sociale di ogni individuo è formata da 150 persone, ma attraverso i social ce ne sono due miliardi con cui si può entrare potenzialmente in comunicazione. E Facebook ha accorciato le distanza di comunicazione tra gli individui.
La disamina dei vantaggi offerti dai vari social è stata molto approfondita e arricchita da diversi suggerimenti da parte dell’esperta su come utilizzarli nel modo più appropriato e proficuo. Altri consigli hanno riguardato le modalità della comunicazione, la qualità dei contenuti, che devono essere anche divertenti e curiosi, la scelta di come e cosa condividere, l’uso dell’ironia. L’esperienza è elemento fondamentale anche della comunicazione con i social.
Le strategie di marketing territoriale devono utilizzare e integrare le varie forme di comunicazione, valorizzando in modo funzionale le caratteristiche di ciascuna. In ogni caso è l’idea che fa la differenza, più che l’investimento economico. E conta la coerenza delle scelte e dei messaggi veicolati con i diversi strumenti.
Tagliabue si è soffermata anche sull’e-mail marketing, che non è meno importante e utile del lavoro di relazione fatto attraverso i social.
Per concludere, Tagliabue ha ricordato che nella comunicazione promozionale vale la regola di essere genuini, generosi e grati. E che valgono sempre i comportamenti più della tecnologia.
Esposizione chiara e coinvolgente, temi interessanti da approfondire, molti esempi e una continua interazione tra i componenti del gruppo: così Isole Verdi, il corso di formazione per operatori turistici promosso dall’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, giunto al ventunesimo incontro, il secondo con Antonella Tagliabue, fondatrice di “Un Guru”, sta offrendo spunti utili non solo alla riflessione su quanto finora è stato fatto o meno a livello di marketing territoriale a Ischia, ma anche alla elaborazione di idee per una utile comunicazione turistica.
Il sito archeologico di Pompei riaprirà il 27 aprile, dopo l’ultima chiusura di questi mesi, nelle modalità già attuate nelle precedenti aperture.
L’accesso al sito sarà possibile dal martedì alla domenica nei consueti orari estivi (Pompei 9,00 - 19,00 con ultimo ingresso 17,30), con giorno di chiusura il lunedì fino al 7 giugno 2021.
Dopo aver esplorato nelle ultime settimane la molteplicità degli attrattori di cui le isole di Ischia e Procida dispongono a mare e a terra, Isole verdi, il corso di formazione per operatori turistici promosso dall’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, è approdato di conseguenza ad un approfondimento delle attività di marketing che quelle peculiarità del territorio potrebbero e/o dovrebbero promuovere.
Tanto familiare, eppure ancora percepito come lontano dalla nostra quotidianità. Il tema della biodiversità, più volte evocato in Isole verdi, il corso di formazione per operatori turistici promosso dall’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, è stato protagonista assoluto del primo incontro con Nino Martino, docente di master sulle aree naturali protette e il capitale naturale all’università La Sapienza di Roma e direttore tecnico di Aigae, l’Associazione italiana guide ambientali ed escursionistiche.
In attesa di diventare Capitale della Cultura nel 2022, nella prossima estate Procida avrà il suo nuovo Museo civico, adeguato al valore delle testimonianze archeologiche che vi troveranno sede. Tutto frutto degli scavi archeologici condotti a Vivara, protagonisti dell’incontro di ieri di Isole Verdi, il corso di formazione per operatori turistici promosso dall’Area Marina Protetta Regno di Nettuno.
Il rapporto tra uomo e ambiente naturale, con le sue molteplici implicazioni e in relazione al tema nodale della tutela della biodiversità, è stato al centro del secondo incontro con Nino Martino, esperto di aree protette e direttore tecnico di Aigae (Associazione italiana guide ambientali ed escursionistiche), nell’ambito di Isole verdi, il corso di formazione per operatori turistici promosso dall’Area Marina Protetta Regno di Nettuno.
Un’esplorazione a volo d’uccello tra i luoghi, i secoli e le epoche. Tra innumerevoli avvenimenti, collegamenti, riferimenti. All’interno delle isole di Ischia e Procida e tra le due isole vicine, anche nella storia, di cui hanno condiviso alcune pagine, pur mantenendo caratteristiche spiccatamente peculiari, che connotano le rispettive identità.
La materia è vasta, il campo d’indagine amplissimo. Nella loro lunga storia, Ischia e Procida hanno accumulato un patrimonio culturale considerevole, che ogni epoca ha contribuito a formare, tramandandolo sempre incrementato a quella successiva.
È un periodo meno conosciuto della storia di Ischia, di cui di solito sono in evidenza altre fasi, più antiche o più moderne.