La località dove è nato il termalismo curativo si è evoluta come polo del diportismo nautico grazie allo sviluppo delle infrastrutture portuali:

quello di Casamicciola è il secondo scalo, per importanza, dell’isola, anche da un punto di vista commerciale. Le terme di Piazza Bagni hanno attratto personaggi quali Lamartine@, Renan, Ibsen, Garibaldi (che qui ha curato le ferite d’Aspromonte), mentre i ricchi giacimenti di argilla, nel corso dei secoli, hanno consentito la crescita di un fiorente artigianato, incrociandosi con i destini storici degli abitanti e lo sviluppo del turismo. Il marchio delle fabbriche locali di ceramica è ancora piuttosto noto. Sull’etimologia di Casamicciola, svariate sono le supposizioni e il toponimo è attestato per la prima volta nel 1265 come Casamiczula. Sulla collina del Castiglione sorse un villaggio di capanne con i caratteri tipici della civiltà appenninica (età del Bronzo medio-inizi età del Ferro). Vi si sono rinvenute ciotole, anfore e catini di grandi dimensioni; vasi decorati a incisione, che secondo Giorgio Buchner, il grande archeologo, rispecchiano l’abilità tecnica dei vasai del tempo. Muovendosi dall’area portuale di piazza Marina, s’incontra la chiesetta del Buon Consiglio, detta anche la chiesa dei Marinai, fondata da un gruppo di padroni marittimi a partire dal 1821. Orientandosi verso il Corso Vittorio Emanuele, c’è la chiesa di San Pasquale Baylon, fondata nella prima metà del 1700 da Francesco Antonio Corbera, nipote di San Giovan Giuseppe della Croce. Si entra poi nel cuore termale, oltre il bacino del Gurgitello: qui c’è la famosa Piazza Bagni con i suoi antichi stabilimenti di soggiorno e cure. Tutte le chiese dei dintorni mostrano segni di una storia avvincente, come la parrocchia dedicata al Sacro Cuore e a Santa Maria Maddalena Penitente, a tre navate e con nove altari. Per via Castanito verso la Sentinella, oltre l’antica sede dell’Osservatorio Geofisico di Casamicciola, c’è la chiesa dell’Immacolata, fondata nel 1703. Non distante c’è Villa Parodi Delfino, che una volta era l’hotel Bellevue Villa Zavota, che ospitò dal 21 giugno al 18 luglio 1864, Giuseppe Garibaldi reduce dall’Aspromonte. Altro ospite di illustre talento fu Ernest Renan, che vi tornò, dopo il primo soggiorno del 1875, anche nel ’77 e nel ’79, con la moglie Cornelia Scheffer. A Renan resero omaggio, in visita, anche intellettuali e scrittori quali il norvegese Henrik Ibsen e il danese Vilhelm Bergsøe.

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