Le sue opere sono l’ideale fil rouge di un tour da un versante all’altro dell’isola, tra chiese ricche di tesori artistici. Nato a Lacco il 1° gennaio 1697, in una famiglia benestante con varie proprietà terriere, Alfonso Di Spigna fu allievo di Francesco Solimena e, da ragazzo, trascorse a Genova sette anni decisivi per la sua formazione.

alfonso dispignaLa Vergine con il Bambino e i santi Vito e Caterina d'AlessandriaLe prime tracce della sua attività sull’isola natia risalgono al 1735, in note di pagamento relative ad opere realizzate a Forio per la chiesa di Santa Maria di Loreto e per la congrega di Santa Maria Visitapoveri, alla cui arciconfraternita era iscritto e nella quale ricoprì vari incarichi, compreso quello di priore nel 1755. E proprio Visitapoveri si può considerare una piccola pinacoteca di Di Spigna, non a caso soprannominato il Foriano, per i dieci ovali del 1779 che ne adornano tutte le pareti. L’Annunciazione e L’Arcangelo Gabrielecon Tobiolo sono nella chiesa di San Sebastiano, mentre a San Vito c’è la Madonna con San Vito e Santa Caterina d’Alessandria, che nel registro inferiore reca la dettagliata rappresentazione del centro storico di Forio così come si presentava nel 1745 e nella sacrestia è esposto il Compianto sul Cristo morto. Per la chiesa di Santa Maria di Loreto, dipinse una Elisabetta, una Natività della Vergine e un Riposonella fuga in Egitto, opera sicuramente molto pregevole. Altri dipinti di Di Spigna che si possono ammirare nella bella chiesa sul corso di Forio sono: Adorazione dei pastori, Circoncisione e Presentazione della Vergine altempio.

In San Michele, a Forio, sono esposti i dipinti San Michele Arcangelo sull’altare maggiore, L’Immacolata Concezione con i Santi Antonio e Agostino e l’Adorazione dei pastori. Altre tele sono nella chiesa di San Francesco di Paola a Zaro e di San Michele Arcangelo a Monterone. Tre sono le pale dell’artista isolano nella Chiesa di Sant’Antonio a Ischia: Sant’Antonio di Padova, Stimmate di San Francesco  e Levitazione di San Giuseppe da Copertino. Tuttavia, la sua opera più pregevole e rappresentativa è la pala del 1768 raffigurante la Pentecoste, che sovrasta l’altare maggiore della Chiesa Collegiata dello Spirito Santo a Ischia Ponte. Morì il 1° novembre 1785 a 88 anni.