Ė un ecosistema complesso e delicato, quello del complesso Somma-Vesuvio, che nel tempo si è dovuto adattare alle condizioni particolarissime di un’area vulcanica attiva, modellata e condizionata dall’alternarsi di eruzioni e periodi più o meno lunghi di quiescenza. Senza trascurare gli eventi eccezionali, come gli incendi di vaste zone, che hanno prodotto conseguenze significative nell’immediato con una proiezione non meno importante nel medio e lungo periodo. Nonostante le bizze del vulcano e altre vicende distruttive, la posizione del complesso vulcanico, non lontano dal mare e al centro di una pianura, ha salvaguardato e continua a favorire una notevole diversità biologica, testimoniata dalla presenza di tante specie, comprese alcune decisamente rare.
Tantissime sono le specie di invertebrati, alcune delle quali sono anche molto rare. E straordinaria è la presenza di avifauna. Infatti, trovandosi lungo le rotte delle migrazioni stagionali, il Vesuvio è frequentato da ben 150 specie di uccelli, tra quelle di migratori che lo scelgono per svernare e settantuno che vi si fermano per nidificare, mentre altre quarantasei sono stanziali. Alcune, poi, sono specie protette e rare. In particolare, volano sul Somma Vesuvio il falco pecchiaiolo, il falco pellegrino, il falco di palude, il succiacapre, il corvo imperiale, il grillaio, la ghiandaia marina, il gruccione, il picchio rosso minore e il codirossone.
Numerose sono anche le specie di farfalle, ben 44. Tra i lepidotteri diurni, osservati fino ad un’altezza di 600 metri, c’è il Macaone podalirio, mentre dove cresce il corbezzolo si incontra la rarissima Charaxes jasius.
Dopo la scomparsa della salamandrina dagli occhiali, segnalata nella zona fin dall’Ottocento, sono rimaste solo due specie di anfibi, la rana verde e il rospo smeraldino, che si trovano sui versanti orientale, occidentale e settentrionale.
Il Vesuvio è un sito importante di riproduzione di otto specie di rettili. Il biacco è il più diffuso, ma ci sono anche la lucertola campestre, il cervone, il colubro d’Esculapio noto anche come saettone e la vipera comune, che è l’unica pericolosa per l’uomo. Tra i sauri, sono presenti il geco comune e il geco verrucoso.
Ben 29 sono le specie di mammiferi, comprese diverse notturne di roditori e insettivori, che a loro volta sono essenziali per la sopravvivenza dei predatori. Tra i primi, ci sono il topo quercino nei boschi del versante del Somma, il ghiro nei boschi e terreni coltivati, e il moscardino. Il primo predatore è la volpe, molto diffusa ovunque, mentre la faina vive nel bosco e la donnola è presente soprattutto nella zona del Somma, mentre sono dati per scomparsi sia il tasso che il gatto selvatico. I lagomorfi sono rappresentati dal coniglio selvatico e dalla lepre europea.
Il Somma Vesuvio ospita dieci specie di chirotteri, alcune delle quali sono rare e a rischio estinzione, inserite nella Direttiva Habitat. Come il pipistrello albolimbato, il pipistrello nano e il raro Molosso dei Cestoni.Ph:@Angelo Ammendola/Archivio Parco Nazionale del Vesuvio
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