Domenica pomeriggio decidiamo di fare una passeggiata sul Monte Caievola dietro la Cappella della Madonna del Calvario ovviamente a Pietravairano, il nostro splendido paesello.
Abbiamo deciso di fare il percorso fino a Pizzo Poiana. Suggestivo e non troppo ripido giusto per una passeggiata rilassante. È una montagna che conosciamo bene, ci siamo sempre andati sin da quando Giuseppe era piccolo. All’epoca la sua passione erano le campane e non perdeva mai occasione per andare fin lassù e guardare anche per ore le sue meravigliose campane mentre io e Giacomo ammiravamo il panorama mozzafiato: nei giorni senza foschia si vede persino il mare fino a Minturno.
La passione per le campane gli è passata ma adora camminare nella natura e lassù la natura abbonda. Flora tipica della macchia mediterranea, ma cosa oggi ha colpito il nostro interesse è stato il corbezzolo e il mirto.
Il corbezzolo è una pianta quasi dimenticata e nonostante sia un sempreverde è poco usata nei giardini. A dicembre ha contemporaneamente sulla sua folta chioma sia i fiori, piccole campanule bianche, che i frutti rosso-arancione, tondi con delle escrescenze acuminate e all’interno polpa leggermente granulosa. Ottimi per la merenda del pomeriggio, infatti ne approfittiamo!! Ne portiamo anche un po’ a casa, vorrei farci una crostata. Raccolgo anche delle foglie che farò essiccare e mischierò alle mie tisane invernali.
Altro cespuglio che ci interessa oggi è il mirto. Quassù troviamo sia il mirto bianco che il mirto nero. Io raccolgo generalmente quello nero (blu–violaceo per l’esattezza). Con le bacche del mirto bianco, pare sia più raro, si fa comunque un liquore che però ha un gusto leggermente più delicato. Io a casa ho finito la mia scorta di liquore al mirto e siccome il mirto è da sempre il simbolo dell’amore a casa mia non può mancare. Con foglie e bacche secche ci faccio le tisane o li utilizzo in cucina per aromatizzare i miei piatti sempre molto ricchi di aromi e profumi. Così ne raccolgo un bel po’. Bene!!! siamo arrivati a Pizzo Poiana e da casa nostra abbiamo percorso sei chilometri, non male considerato che ne faremo altrettanti per il ritorno. Il panorama è spettacolare, scatto qualche foto, ci sediamo al riparo dal venticello freddo, Giuseppe nel suo zainetto porta dei mandarini, li mangiamo tutti, beviamo acqua bella fresca dalle nostre borracce e cominciamo la discesa, è pur sempre dicembre le ore di luce sono poche.
Crostata di mela cotogna e corbezzoli
Arrivati a casa belli soddisfatti della passeggiata rigenerante riprendiamo ognuno i suoi lavori. Io voglio fare la crostata, ormai è un pensiero fisso. Prendo 350 g di farina, 140 g di zucchero, 120ml di olio, una bustina di vaniglia, un pizzico di sale, due uova medie intere, la buccia grattugiata di un limone e una bustina di lievito per dolci. Amalgamo velocemente tutti gli ingredienti. La pasta frolla non vuole una lavorazione lunga. Metto un foglio di carta forno nella teglia bassa da crostata e stendo la pasta frolla tenendone un po’ da parte per le striscioline che farò dopo. Non posso mettere tutti i corbezzoli a crudo, la crostata risulterebbe dura, e non ho tempo né il quantitativo per fare la confettura. Allora faccio uno strato di confettura di mela cotogna, poi stendo la pasta che ho conservato, taglio le striscioline e le metto incrociate sulla confettura. A questo punto adagio su ogni quadratino dell’incrocio di pasta un corbezzolo, cospargo con dello zucchero di canna e metto in forno preriscaldato a 180° per 35/40 minuti. Passato il tempo controllo che sia bella dorata e sforno facendola raffreddare prima di metterla sul piatto da portata. Una volta raffreddata cospargo di uno strato sottile di zucchero a velo e servo. Giacomo ne mangia subito due fette. Super goloso!!!
Il mio liquore al mirto
Tolgo dai rametti tutte le foglie e le bacche separandole, peso le bacche. La mia ricetta prevede: un kg di bacche, un litro di alcool, 600 ml di acqua e 250 g di zucchero. A me piace poco dolce e un pochino alcolico. Metto a macerare le bacche nell’alcool. Le farò riposare 35 giorni. Durante questo periodo le bacche vanno monitorate, devono sempre essere immerse in alcool, e se necessario si dovrà rabboccare. Passato il tempo di macerazione le sgocciolerò bene e le strizzerò. A parte preparerò uno sciroppo con acqua e zucchero portando a ebollizione e una volta raffreddato unirò lo sciroppo al macerato. Farò riposare un paio di mesi e poi dopo averlo filtrato, dritto in frigo.
Decisamente un pomeriggio fruttuoso ma soprattutto rilassante.
#amocucinareperchiamo
Ehi... Pssssssssssss... sono Giuseppe e il panorama di montagna era mozzafiato, avevo quasi l’impressione di volare, i corbezzoli deliziosi, ci abbiamo fatto merenda insieme ai mandarini che portavo nello zainetto.
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