A lui si deve la prova storica dell'esistenza di Pithekoussai, della sua preesistenza a Cuma e, dunque, del suo ruolo di culla della Magna Grecia. L’archeologo Giorgio Buchner nacque a Monaco di Baviera l’8 agosto 1914, figlio del famoso zoologo Paul e di una pittrice veneziana, che iniziarono a frequentare regolarmente Ischia, andando ad abitare sulla collina di Sant’Alessandro nel 1927.
Dopo il ginnasio in Germania, con l’avvento di Hitler il giovane Giorgio si trasferì in Italia per frequentare il liceo. In quegli anni, leggendo il libro Campanien di Julius Beloch, venne a sapere che a Lacco Ameno, sull’isola dove trascorreva le estati, erano stati rinvenuti reperti greci e delle antiche sepolture nella valle di San Montano. Decise allora di dedicarsi all’archeologia, per indagare sul passato dell’isola che allora era pressochè sconosciuto. Frequentò Lettere classiche a Napoli e poi a Roma, dove si laureò con una tesi su Vita e dimora umana nelle Isole Flegree dalla preistoria ai tempi romani. Per la tesi aveva fatto ricerche sulla collina del Castiglione a Ischia e a Vivara, dove aveva trovato prove di insediamenti dell’Età del Bronzo e del passaggio dei Micenei nel XV-XVI secolo a.C. E dal Castiglione avviò la sua esplorazione archeologica dell’isola quando, nel 1949, assunse la delega per Ischia come funzionario della Sovrintendenza archeologica di Napoli. Nel 1952 iniziò gli scavi a Lacco Ameno, nella valle di San Montano, dove lavorò in una prima fase fino al 1961 e poi dal 1964 al 1982, riportando alla luce la necropoli di Pithekoussai, utilizzata fin dall’VIII secolo a.C.
Tra l’enorme mole di reperti, nel 1955 furono recuperati in una tomba anche i frammenti della Coppa di Nestore, datata 725 a.C, con la sua celebre iscrizione. Alla metà degli anni ’60 partì la ricerca archeologica sul promontorio di Monte Vico, dov’era l’acropoli di Pithekoussai, a cui seguì dal 1969 al 1971 lo scavo di Mazzola sulla collina di Mezzavia, alle spalle del centro di Lacco Ameno, dove fu scoperto il quartiere metallurgico pithecusano. Prima le tombe, poi le strutture dell’abitato greco e decine di migliaia di reperti furono il risultato delle campagne di scavo condotte da Giorgio Buchner con metodi stratigrafici molto avanzati e con un moderno approccio interdisciplinare per le particolari caratteristiche geologiche del territorio. In particolare, Buchner collaborò con il vulcanologo Alfred Rittmann, con il quale creò il primo Museo dell’Isola d’Ischia. Grande impegno Buchner dedicò al progetto di un museo archeologico, che vide finalmente concretizzato il 17 aprile 1999, quando fu inaugurato a Villa Arbusto il Museo Archeologico di Pithecusae. Fu quella l’occasione per rendere omaggio da parte dei maggiori esponenti dell’archeologia mondiale allo scopritore di Pithekoussai, prima colonia greca in Occidente.
Giorgio Buchner è morto a Ischia il 5 febbraio 2005.
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