In origine, sul fianco della collinetta verde affacciata sulla baia di Sant’Angelo, sorgeva la piccola chiesa di Santa Maria a Terra.
Ad avere il diritto di patronato su di essa era da secoli la nobile famiglia dei Calosirto, residente sul Castello Aragonese, che contava tra i suoi numerosi figli quel Carlo Gaetano, frate alcantarino con il nome di Giovan Giuseppe della Croce, santificato nel 1839 e patrono dell’isola d’Ischia.
Dall’antica chiesetta collinare si osservava l’isolotto di Sant’Angelo, su cui sorgeva da prima dell’anno Mille l’abbazia benedettina di Sancti Angeli alloquio, cuore del culto di San Michele Arcangelo. Quando alla fine del 1808 la flotta inglese cannoneggiò l’isolotto, facendo esplodere la polveriera che era collocata nella torre sulla cima, l’abbazia riportò danni irreparabili. E gli abitanti del borgo di pescatori sotto la torre rimasero senza una chiesa, obbligati per ogni ufficio religioso a salire fino a Serrara.
Quando il borgo cominciò ad espandersi all’interno, sulla collinetta alle sue spalle, fu naturale costruire lì la nuova chiesa, inaugurata nel 1850 con il titolo di Maria Assunta in cielo. L’Assunta è raffigurata nella tela che si trova nell’abside. Subito dalla chiesa ormai abbandonata sull’isolotto fu trasportata nel nuovo edificio religioso anche la venerata statua di San Michele Arcangelo, che ogni 29 settembre veniva allora e ancora viene portata solennemente in processione per terra e per mare.
Proprio a San Michele fu poi dedicata la chiesa, quando fu elevata a parrocchia il 1° maggio 1905 dal vescovo Mario Palladino, anche se il riconoscimento regio arrivò solo dieci anni più tardi. Primo parroco fu il canonico Giuseppe Iacono, che nel 1876 aveva fatto donare dalla sua famiglia il rigoglioso vigneto di fianco alla chiesa per realizzarvi, a spese del Municipio, un piccolo cimitero al servizio del borgo di Sant’Angelo.
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