Un tempo, c’era lì una torre di avvistamento che, per segnalare agli abitanti dell’entroterra l’approssimarsi delle navi saracene alla costa, usava segnali di fumo. Dell’antica struttura non restano tracce, ma della sua esistenza continua ad essere testimone il nome del luogo: Torrefumo.
Un’oasi imprevista, appena discosta dal mare, che si sviluppa a ridosso della linea di costa dal molo di marina di Acquamorta fino al Santolillo, sulla spiaggia di Miliscola.  Tra Monte di Procida, nel cui territorio in gran parte ricade, e la confinante Bacoli, altra signora del promontorio flegreo.

È proprio quest’ultimo a mostrarsi da vicino, in tutta la complessità e particolarità della sua formazione geologica, lungo il cammino all’interno dell’oasi. Un chilometro di emozioni, a stretto contatto con una natura prodiga di vita e di bellezza, tra le falesie del promontorio montese e la laguna di acqua salmastra in cui si specchia il cielo.

Lo specchio d’acqua, popolato da pesci, è punto riferimento per tante specie di uccelli, che si moltiplicano nei periodi delle grandi migrazioni stagionali. Come tutte le zone umide costiere, l’oasi è un inno alla biodiversità, per la varietà della fauna e per la ricca vegetazione. Con il valore aggiunto del magnifico panorama che vi si ammira: vicinissime appaiono Procida, in primo piano, e Ischia, imponente, subito dietro; più lontana verso sud, ma chiaramente distinguibile, Capri, mentre a nord risaltano le sagome delle Pontine.

Usciti dall’oasi, si può prendere la via provinciale tra Monte di Procida e Bacoli, per riempirsi ancora la vista con lo spettacolo che offre il belvedere Stupor Mundi. Un nome più che eloquente…

Ph. Luca Grassi