Vent’anni di lavori e due grandi firme dell’architettura barocca per realizzare uno dei capolavori del Miglio d’Oro: Villa Campolieto, su corso Resina a Ercolano, poco più avanti dello scavo archeologico. Fu il duca di Casacalenda Lucio di Sangro ad affidare la progettazione della villa all’architetto e ingegnere Mario Gioffredo. I lavori iniziarono nel 1755, seguiti nei primi anni da Gioffredo, a cui poi fu revocato l’incarico dalla famiglia del duca. Dal 1763 subentrò Luigi Vanvitelli, che tra le varie modifiche al progetto originario ideò il porticato ellittico a ferro di cavallo che è tra gli elementi distintivi dell’edificio. Alla morte di Luigi, la direzione dei lavori fu ereditata dal figlio Carlo, che portò a compimento l’opera nel 1775. Nell’Ottocento, anche per le vicende familiari dei proprietari, iniziò per la villa un periodo di decadenza, che durante la Seconda Guerra Mondiale subì l’occupazione militare. Dopo la guerra, inserita nel patrimonio affidato all’Ente Ville Vesuviane, fu completamente restaurata. Oggi è sede di un ente e ospita eventi culturali.
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