L’unico vulcano attivo dell’Europa continentale è un monumento naturale, un protagonista della storia, una inesauribile fonte di ispirazione per artisti dei più diversi stili, periodi e scuole, e l’elemento imprescindibile di alcuni dei panorami più ammirati e celebrati del pianeta. Un gigante che da quasi duemila anni nella sua conformazione a noi familiare regna sull’ampia e popolosa valle ai suoi piedi fino al mare e sulla città di Napoli, che domina nel bene e nel male, ovvero nei momenti di quiete e in quelli di spaventosa attività. Perciò il complesso Somma-Vesuvio, unicum di bellezza e potenza, dal 5 giugno 1995 è divenuto Parco Nazionale, godendo di una particolare tutela per il suo riconosciuto interesse geologico, biologico e storico-culturale. 8482 ettari, salvaguardati con l’obiettivo di favorire una corretta integrazione fra ambiente e uomo, attività di ricerca scientifica e di educazione ambientale. E a sottolineare ulteriormente la straordinarietà del patrimonio che il Vesuvio rappresenta, all’interno del Parco sono compresi anche una Riserva naturale di Protezione, due Siti di Importanza Comunitaria (SIC), una Zona di Protezione Speciale (ZPS) nell’ambito della Rete Natura 2000 e un’area wilderness.
Un’area ancora più estesa di quella vincolata dal Parco Nazionale, oltre 13mila ettari, dal 1997 è Riserva della Biosfera Mab Unesco. Sono parte integrante della Riserva, oltre al complesso Somma-Vesuvio, anche la città antica di Pompei e le Ville Vesuviane del cosiddetto Miglio d’Oro, i tre elementi che compongono un “cultural landscape”, dove gli elementi naturali sono compenetrati in quelli storici, artistici e culturali, formando gli uni e gli altri un paesaggio unico e peculiare, un patrimonio di assoluto valore mondiale che l’istituzione della riserva evidenzia e avvalora.
Il Parco Nazionale, dunque, presenta straordinari elementi di interesse e diversi primati. Ė, tra l’altro, uno dei luoghi con la maggior varietà di minerali del mondo. Sul fronte della biodiversità non è da meno, considerato che conta ben 906 specie vegetali, che ne fanno una delle aree più ricche della Terra in rapporto all’estensione, e anche la fauna è particolarmente varia, basti pensare che sul Vesuvio solo i lepidotteri (farfalle) sono rappresentati da ben 44 specie. Oltre al patrimonio vegetale legato alla presenza di boschi e di macchia mediterranea, la proverbiale fertilità del suolo, riconosciuta fin dall’antichità, ha favorito in ogni epoca storica il fiorire dell’agricoltura durante le fasi di quiescenza del vulcano. Realtà ancora viva e testimoniata dal grande numero di produzioni agricole e di prodotti tipici di eccellenza che caratterizzano la zona vesuviana. Le tipicità attualmente riconosciute sono: l’albicocca vesuviana PAT; la ciliegia del Monte nell’area del Monte Somma; la Pappacona e le altre susine caratteristiche del Vesuvio, l’uva da tavola Catalanesca, prodotta tra Somma Vesuviana e Terzigno, così chiamata per la sua provenienza dalla Catalogna nel XV secolo; il liquore nocillo; il miele; il pomodorino del piennolo del Vesuvio DOP; il pomodorino giallo del Vesuvio: il pane con criscito (lievito madre); la pizza di scarola; lo stoccafisso e il baccalà a Somma Vesuviana; il Lacryma Christi del Vesuvio DOC.
Il Parco comprende i territori di tredici Comuni: Boscoreale, Boscotrecase, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Sant’Anastasia, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre del Greco e Trecase. La sede è presso il Castello Mediceo di Ottaviano.
Ph:@Angelo Ammendola/Archivio Parco Nazionale del Vesuvio
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