Il paese più antico della costiera
Scala, per la sua posizione nell’interno ad un’altezza di 400 metri, condivideva con Ravello la funzione di roccaforte a protezione della Repubblica Amalfitana. Secondo la tradizione condivisa con altre località vicine, la sua fondazione nel IV secolo sarebbe da attribuirsi ad un gruppo di romani naufraghi mentre si recavano a Costantinopoli.
Le notizie storiche certe iniziano nel IX secolo d.C., quando l’insediamento antico fu distrutto, per essere ricostruito dai Pisani. In seguito, un periodo di florido sviluppo coincise anche per Scala con l’avvento della Repubblica Amalfitana, che le facilitò le relazioni commerciali. Nell’XI secolo i mercanti scalesi avevano una base commerciale pure con una chiesa a Napoli, vicino Porta Nolana. D’altra parte, Scala proteggeva Amalfi con i suoi due castelli: il castrum Scalae Maioris a mille metri d’altezza, e il Castrum Scalellae, a Pontone, che una valle separava da Ravello. Resistettero a lungo, quelle fortezze, finche Amalfi mantenne il suo dominio e la sua autonomia, ma appena entrambi vennero meno, anche Scala non fu più in grado di neutralizzare gli attacchi e le conseguenti distruzioni subiti nel 1073 da Roberto il Guiscardo e in seguito dai Pisani e poi dalle truppe di Ottone di Brunswick nel 1210 e durante la guerra dei Vespri.
Del Castrum Scalellae restano rovine a Pontone, una delle cinque frazioni presenti sul territorio oltre Scala centro. Nel borgo storico, che ha conservato il suo impianto medievale, s’impone allo sguardo anche per le dimensioni il Duomo di San Lorenzo, dell’XI, che presenta un bel portale centrale in stile romanico gotico con degli imponenti stipiti raffiguranti due grifoni e tralci di vite. I resti di affreschi che sormontano il portale segnalano una preesistente facciata decorata. Ristrutturata nel 1615, il bianco delle pareti rococò dell’interno esalta le grandi tele colorate del soffitto opera di Cacciapuoti, che raffigurano scene di vita di San Lorenzo, patrono del paese. Di notevole impatto è il pavimento di maiolica dipinto a mano del transetto; il rosone al centro che raffigura i simboli del paese la scala e il leone. Nel piano sottostante alla cattedrale fu ritrovata a metà ‘900 la Cripta del Purgatorio, da secoli utilizzata come ossario, e oggi spazio per iniziative culturali. Ancora al di sotto, si trova la bella Cripta del Paradiso, in puro stile gotico che esalta la luminosità dello spazio, dove si trovano il monumento sepolcrale di Marinella Rufolo di epoca angioina, una preziosa mitra vescovile del '200 e una rara Deposizione lignea policroma di epoca medievale, tra i pochi esempi conservati nel Mezzogiorno. Il campanile domina la piazza principale, che ospita anche il municipio da cui prende il nome. Vi si torva anche il Palazzo vescovile con un bel pavimento maiolicato. Sempre in piazza c’è una fontana settecentesca, incorniciata dal paesaggio che si ammira da quell’angolo del borgo. Ristrutturata in stile barocco nel 1615, le grandi tele del soffitto opera di Caccciapuoti raffigurano scene di vita di San Lorenzo, patrono del paese. Di notevole impatto il pavimento di maiolica dipinto a mano del transetto; il rosone al centro che raffigura i simboli del paese la scala e il leone. Al di sotto del borgo di Scala si apre la Grotta del Dragone.
Tutte le frazioni che compongono Scala si sono sviluppate intorno ad una chiesa. La più antica è la chiesa dell’Annunziata, che appartiene al borgo di Minuta. Visibile da Ravello, posta su un promontorio che scende ad Atrani e Amalfi, è in stile romanico. La cripta offre affreschi e testimonianze paleocristiane. Da Minuta un sentiero procede verso Pontone e da lì arriva ad Amalfi o si ferma prima, alla Valle dei Mulini, con le antiche cartiere amalfitane. Più a valle c’è Pontone con le rovine della chiesa di Sant’Eustachio del XII secolo, periodo a cui risalgono anche la parrocchia di Santa Maria del Carmine e la chiesa di San Giovanni Battista, mentre era preesistente la chiesa di San Matteo poi dedicata a San Filippo Neri. Nell’area di Pontone, sul monte Aureo c’è la Torre dello Ziro, che domina Amalfi e Atrani. E nei pressi è di notevole interesse anche la Cappella rupestre del Ss. Salvatore. Nel borgo di Santa Caterina si trova la chiesa omonima, a tre navate, realizzata con elementi architettonici di spoglio, ovvero recuperati da strutture più antiche e riutilizzati, come si riscontra spesso negli edifici sacri della Costiera, soprattutto con pezzi romani. Sempre Santa Caterina ospita le cappelle di San Paolo e di Santa Maria della Porta. Nella frazione di Campoleone sorge la chiesa di San Pietro d’impronta angioina, mentre Campidoglio ha la chiesa di San Giovanni Battista dell’Acqua dal campanile in stile moresco.
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