L’appuntamento è sul Molo Manfredi, l’approdo turistico del grande porto cittadino, costruito nel 1260 proprio per volontà di re Manfredi di Svevia, ma su consiglio del suo più fidato collaboratore, nonché valente esponente della Scuola Medica Salernitana, Giovanni da Procida, che apparteneva alla famiglia dei potenti signori dell’isola, con vasti possedimenti anche nell’entroterra amalfitano. E in questo mese di agosto, per la prima volta, anche Procida entra tra le tappe dell’affascinante viaggio tra il Golfo di Salerno e il Golfo di Napoli. Una scoperta continua, miglio dopo miglio, di uno dei tratti costieri più decantati dai poeti e viaggiatori fin dall’antichità, come le magnifiche isole che dinnanzi ad esso emergono dal mare in armoniosa successione.
Si parte di buon mattino, alle 7.50, con il cielo terso e la superficie marina scintillante sotto il sole già alto dell’estate. L’aliscafo capiente, da 400 posti, accessibile anche ai disabili, consente di scegliere se viaggiare in cabina, dov’è collocato il bar, con il comfort dell’aria condizionata e la vista di terra e mare dalle vetrate, oppure negli altrettanto comodi posti all’esterno, rinfrescati dalla brezza marina e in posizione favorevole per scattare fotografie della costa, in continua mutazione, e del mare, dove si incrociano altre imbarcazioni, accompagnati dal volo dei gabbiani. Si può viaggiare anche con il proprio animale domestico, in condizioni di sicurezza.
Preso il largo, superato il vasto bacino portuale salernitano, è già Costiera. Una cupola di maioliche verdi, gialle e blu annuncia Vietri, il primo dei borghi annidati tra le verdi alture dei Lattari e il mare, nelle baie che si susseguono con le loro spiagge e i porticcioli. E poi Cetara, Maiori, Minori e Atrani, la più piccola delle località della costa di Amalfi, a cui è tanto vicina da essere anticamente il luogo prediletto di villeggiatura dei nobili amalfitani.
Trentacinque minuti di navigazione per approdare nel porto di Amalfi, prima tappa del viaggio, dove chi vuole può scendere per fermarsi ad ammirare il caratteristico centro storico dell’antica Repubblica marinara con i magnifici monumenti, i supportici ombrosi, le scale e le deliziose piazzette che si aprono all’improvviso fra gli edifici, inondate di sole.
Breve sosta per far scendere e salire altri viaggiatori, per poi tornare in navigazione, proseguendo lungo la costa in cui, separate da alti promontori, sono incastonate altre meraviglie: Conca dei Marini, il fiordo di Furore, Praiano. Ed ecco la seconda tappa. Alle 9.00, sbarco a Positano per quanti scelgono di dedicare la giornata all’esplorazione del borgo dai vivaci colori mediterranei, di fare shopping nelle sue rinomate botteghe o di fermarsi in qualcuna delle spiagge di ciottoli collegate da scale. E magari qualcuno si concede anche l’emozione di percorrere il famoso Sentiero degli Dei.
Dall’aliscafo, riprendendo il mare, si offre ben presto allo sguardo lo spettacolo delle isole Li Galli, le Sirenussai degli antichi, che conservano intatto il loro selvaggio fascino senza tempo. Si naviga già all’interno dell’Area Naturale Marina Protetta di Punta Campanella. Estrema propaggine, quest’ultima, della catena dei Lattari, che separa la Costiera Amalfitana dalla retrostante Sorrentina e il Golfo di Salerno dal Golfo di Napoli.
Davanti alla Punta, giace nel mare la splendida Capri, con i Faraglioni più famosi al mondo. L’approdo nel porto di Marina Grande è alle 9.45. Il tempo di far scendere e salire i viaggiatori e si tornano a solcare le onde verso la grande isola che si staglia dalla parte opposta del golfo di Partenope, mentre sulla terraferma domina il panorama la sagoma inconfondibile del Vesuvio.
Ci si avvicina all’isola d’Ischia, con gli isolotti del Castello Aragonese a nord-est e di Sant’Angelo a sud, passando nel canale che la separa dalle altre Isole Flegree, Vivara e Procida.
Lo sbarco nel pittoresco porto borbonico di Ischia, solitamente l’ultimo approdo della linea da Salerno (e tornerà ad essere tale dal 1° settembre ad ottobre), nel mese di agosto diventa la penultima tappa prevista. L’aliscafo prosegue, infatti, verso il porto di Procida, l’isola dai tanti colori che nel 2022 sarà Capitale Italiana della Cultura. Dalle 11.15, quando la corsa finisce, alle 15.45, quando si riparte per ripercorrere la rotta verso Salerno, al ritorno, c’è il tempo per visitare l’isola di Graziella o per bagnarsi in una delle belle spiagge che la contornano.
Ripercorrendo di tappa in tappa il viaggio a ritroso, si giunge a Salerno alle 19.15, quasi al tramonto. A suggellare una giornata speciale tra la Costiera e le isole nel mare delle Sirene.Copyright video, foto e testi © 2020
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