Le lontre ci nuotano felici e al sicuro.
Il breve corso d’acqua limpida, che gorgoglia tra una fitta vegetazione sempreverde ancora selvaggia, è per loro ambiente favorevole e ideale, a parte un unico neo: l’impossibilità di pescarvi il loro cibo preferito. Già, perché nonostante la salubrità delle acque che attira tante specie di volatili, il Grassano non è popolato da pesci. Troppo bassa per la loro sopravvivenza è la sua temperatura, appena nove gradi, che si conserva dalle sorgenti fino alla confluenza nel Calore Irpino, il ben più grande fiume che lo accoglie a poca distanza dalla sua pregevole oasi naturale nella Valle Telesina.
È racchiuso tutto in quel parco, che porta il suo nome, il breve corso del Rio Grassano. Le acque fresche, rare in Italia e segnalate per la loro particolarità già nel Cinquecento, sgorgano ricche di minerali dal ventre del monte Pugliano e arrivano dalle pendici orientali del Matese, di cui l’altura della Valle Telesina è una propaggine. L’oasi è un luogo incontaminato di grande bellezza, dove la dovizia d’acqua favorisce la crescita di grandi salici, pioppi, tigli e canneti, oltre ad un rigoglioso sottobosco. Di cui godono, insieme alle lontre, oche bianche, anatre e tante altre specie di uccelli.
Patrimonio del Comune di San Salvatore Telesino, il parco è accessibile gratuitamente al pubblico di appassionati che vogliano fare esperienza di un contatto diretto e rigenerante con la natura. Infatti, se il Grassano può essere percorso in canoa e kayak, a terra i sentieri si prestano a piacevoli passeggiate a piedi o a cavallo, con pony a disposizione dei bambini. Non mancano aree attrezzate per i picnic e gli altri servizi utili a completare un’accoglienza adatta anche alla fruizione delle famiglie.