Il museo sulla collina di Capodimonte, istituito nel 1957, vanta un’origine storica legata alla nascita del Regno indipendente delle Due Sicilie.

Era il 1734. Con l’addio al vicereame spagnolo, Carlo III di Borbone divenne re e Napoli fu catapultata in una dimensione politica che assumeva importanza parallela a quella culturale già da secoli espressa in Europa. In questo scenario, la ricchissima collezione Farnese, i duchi di Parma e Piacenza ai quali Carlo III apparteneva dal ramo materno, venne trasferita a Napoli e, per ospitarla, il re decise di costruire – affidando l’incarico a Giovanni Antonio Medrano - una nuova villa in zona panoramica, immersa nei boschi e caratterizzata da una ordinata sequenza di sale di rappresentanza e da una galleria espositiva a doppia altezza. L’architetto Ferdinando Sanfelice si occupò della sistemazione del verde e dei giardini e progettò anche la Casina delle Porcellane, nella quale fu trasferita anche quella che sarebbe divenuta ovunque nota come la Real Fabbricadi Capodimonte

Numerosi i cambiamenti che si sono succeduti fino al viceregno di Murat, che razionalizzò il progetto museale, sull’esempio del Louvre e del British Museum, idea che sarà completata dopo il ritorno sul trono dei Borbone. Con l’Unità d’Italia, i Savoia arricchirono di nuovi capolavori la galleria. Nel 1880 entrarono a Capodimonte anche gli arazzi della Manifattura reale e animali da presepio di artisti presepiali napoletani Le risistemazioni più recenti hanno ridato risalto alle collezioni farnesiane con i dipinti di BelliniCorreggio, Parmigianino, Tiziano, Pieter Bruegel, che si coniugano con la magnificenza delle opere di Masaccio, Caravaggio e molti altri maestri. Di notevole rilievo, sul versante dell’arte decorativa, è il salottino di porcellana di Maria Amalia di Sassonia, moglie di Carlo di Borbone, trasferito nel 1866 dalla Reggia di Portici composto da oltre tremila pezzi. 

Il Museo attualmente occupa i tre piani della reggia. Al piano terra tutti i servizi per i visitatori e un auditorium, al seminterrato le aule didattiche, all’ammezzato la collezione Mele e il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe con duemilacinquecento fogli e venticinquemila stampe, coni cartoni preparatori di opere d’arte di straordinario valore. E poi la collezione dell’800 privato, nell’ala meridionale. E le sale con la sezione neoclassica e le opere degli artisti napoletani della Scuola di Posillipo.

Al primo piano è collocata la collezione Farnese nell’omonima Galleria e la collezione Borgia, acquisita dai Borbone. Sullo stesso piano si trova anche l’Appartamento reale con la Galleria delle Porcellane, la collezione De Ciccio e l’Armeria Farnesiana e Borbonica.

Al secondo piano sono esposte la Galleria Napoletana con opere dal Duecento al Settecento, (la sala 102 interamente dedicata a Mattia Preti e la 103 a Luca Giordano)  la collezione D’Avalos e la collezione d’arte contemporanea

Il terzo piano accoglie il prosieguo della collezione di arte contemporanea, la Galleria dell’Ottocento e la Sezione fotografica.



Informazioni utili 
Orari di apertura: tutti i giorni, ecluso il mercoledì, dalle 8:30 alle 19:30 
Biglietto intero: 15€ 
Biglietto ridotto: 2€ 

Copyright video, foto e testi © 2020