Percorrendo il decumano inferiore lungo via San Biagio dei Librai, a pochi passi dalla chiesa di Sant’Angelo a Nilo, incontriamo la chiesa dei santi Filippo e Giacomo.
Si tratta di un importante edificio religioso realizzato a partire dal 1591 dalla Corporazione dell'Arte della Seta, composta da tessitori e mercanti. Nel corso del Cinquecento la lavorazione della seta era estremamente importante a Napoli, così come in tutta Italia. La corporazione in questione, nata nel 1477 e fortemente voluta dagli Aragonesi, ebbe un ruolo chiave a livello sociale, perché si occupava della lavorazione della seta che nel frattempo era diventato un settore trainante dell’economia napoletana. La corporazione, inoltre, istituì un tribunale interno, grazie al quale gli iscritti godevano di alcuni benefici.
La prima chiesa dell’Arte della Seta, già dedicata ai santi Filippo e Giacomo, a onor del vero, si trovava presso Piazza Mercato e il suo nome era collegato a un conservatorio che dal 1582 ospitava ragazze, orfane oppure figlie di alcuni artigiani dell’arte della seta. Il conservatorio, inoltre, si occupava di assicurare una dote alle fanciulle ospiti che, nel frattempo, imparavano a tessere la seta. Ben presto il numero delle ragazze coinvolte crebbe a dismisura e la corporazione dovette dotarsi di una nuova sede, quella attuale sul decumano inferiore.
La facciata della chiesa è una notevole testimonianza dell’architettura barocca ed è divisa in due ordini, ionico quello inferiore e corinzio quello superiore. Nel primo, all’interno di due nicchie, si trovano le statue dei santi Filippo e Giacomo, realizzate dal celebre scultore napoletano Giuseppe Sanmartino nel 1758. Nel secondo, invece, troviamo le statue della Religione e della Fede, scolpite da Giuseppe Picano, allievo del Sanmartino. Tutte le statue vennero realizzate in marmo bianco e con il loro candore risaltano sul giallo della facciata.
L’interno della chiesa ha una sola navata, con quattro cappelle per lato. L’edificio, inoltre, è privo del transetto. Appena entrati si viene subito colpiti dai meravigliosi affreschi sulla volta della navata raffiguranti l'Assunzione della Vergine ad opera di Jacopo Cestaro. Altre opere di questo artista si trovano nella tribuna in cui sono presenti due tele raffiguranti San Filippo che infrange gli idoli e il Martirio di San Giacomo, realizzate a metà Settecento. Il Cestaro per i modi e lo stile si rifà a un Solimena maturo e, soprattutto, al contemporaneo De Mura. Queste dipendenze dai grandi maestri le riscontriamo nelle forme dei personaggi, nella luce, ma soprattutto nei colori, che risultano essere sempre vividi e cristallini. L’interno della chiesa è impreziosito da marmi policromi di stampo barocco tant’è che qui per tutto il Settecento lavorarono numerosi artisti, come Francesco Pagano, che si destreggiarono abilmente tra i vari rifacimenti e modifiche.
Assai interessanti per fattura artistica sono le due acquasantiere poste ai lati dell’ingresso, realizzate da Giacomo Massotti. Con le loro forme e i loro colori rappresentano un pregevole esempio del rococò napoletano. Sull’altare maggiore della chiesa è possibile osservare una tavola di Ippolito Borghese raffigurante la Vergine e Santi, mentre all’ingresso troviamo dipinti di Ippolito D’Elia della metà del Settecento. Molto suggestivo è il pavimento in maiolicato cotto, che ricopre l’intera navata, realizzato da Donato Massa del 1738. In esso è impresso al centro lo stemma della Corporazione dell'Arte della Seta.
Infine, nella chiesa c’è anche una cripta alla quale è possibile accedere attraverso una botola. In questo spazio sotto terra, ad ogni evidenza un’area cimiteriale, venivano sepolti alcuni dei membri della corporazione, soprattutto quelli indigenti.
Oggi la chiesa è curata dall’Associazione “Respiriamo Arte”, che, dal 2015, continua a lavorare per diffondere l’affascinante storia racchiusa in questo edificio religioso. Finalità dell’associazione, come si intuisce, è il recupero del patrimonio storico-artistico della città di Napoli, attraverso la tutela e la valorizzazione di luoghi e monumenti troppo spesso abbandonati.
Informazioni utili:
Orari di apertura: sabato dalle 11:00 alle 18:00 - domenica dalle 12:00 alle 18:00
prenotazione obbligatoria - respiriamoarte@gmail.com
Biglietto intero: 5,00 €
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