Ė una delle quattro ciclovie più importanti d’Italia e l’unica nel Mezzogiorno. Si snoda per 500 chilometri nel territorio di tre Regioni, Campania, Basilicata e Puglia.

E deve il suo straordinario fascino sicuramente alla bellezza paesaggistica e al valore naturalistico dei territori che attraversa, tanto da essere definita come “greenway”, ma soprattutto al fatto che segue il percorso dell’Acquedotto pugliese, il più lungo d’Europa, che ha inizio proprio in Irpinia, a Caposele, nel Parco regionale dei Monti Picentini, dove si trovano le sorgenti del fiume Sele, la cui acqua disseta la Puglia dall’inizio del Novecento. Lì, nel Salento, la grande condotta conclude il suo percorso, alimentando la scenografica cascata di Leuca, direttamente sull’Adriatico.  

Il tratto della ciclovia compreso nel territorio campano, lungo circa 40 chilometri, è attualmente tutto in Alta Irpinia, anche se sono allo studio prolungamenti per accompagnare il lungo corso del fiume Sele fin nel Cilento, dove raggiunge il mare. Il percorso ciclistico parte, dunque, da Caposele, dall’inizio della condotta storica costruita tra il 1906 e il 1939. Lì è possibile vedere le chiuse originarie del 1909 ancora perfettamente funzionanti, oltre a godere dei tanti punti d’interesse della cittadina alle pendici del monte Paflagone, dove si trovano le sorgenti del Sele.

Da Caposele inizia la salita alla Sella di Conza, il valico che separa l’Appennino campano dall’Appennino lucano, la valle tirrenica del Sele da quella adriatica dell’Ofanto, oltre che il confine tra le province di Avellino e di Salerno in corrispondenza del territorio di Castelnuovo di Conza.

Superato il valico, il percorso ciclistico prosegue nel territorio di Sant’Andrea di Conza, dove si incrocia con la Ciclovia dei Borbone che collega Bari e Napoli. Supera poi il fiume Ofanto a Calitri ed entra in Basilicata, nel territorio di Rapone, in provincia di Potenza.