Nel nome custodisce la sintesi della sua storia. Un borgo medievale, formatosi intorno ad un castello, il Castrum vetere, castello antico quindi: è questa la genesi di Castelvetere, sul Calore (fino al 1950 di Calore) perché il grande fiume irpino scorre nella valle sottostante il Monte Tuoro, sulle cui pendici sorge a 750 metri di altezza.
In una posizione privilegiata sulla valle e su tutti i paesi circostanti fino in lontananza. Una delle peculiarità che hanno portato Castelvetere ad essere dichiarato il borgo più bello d’Italia.
Ė nella parte più elevata dell’abitato, nota come La Ripa, che si trova il castello. Fu costruito dai Longobardi, che così diedero inizio alla storia conosciuta del borgo. Quella precedente, testimoniata da qualche rudere di epoca romana, è ancora in gran parte da accertare, come l’identificazione ipotizzata con la città di Caulonia citata da Virgilio. Il primo documento in cui è citata Castelvetere risale, infatti, al 991 d.C. quando il paese fu donato al monastero salernitano di San Benedetto.
Intorno all’anno Mille è ambientata una leggenda collegata al castello e alla fede degli abitanti del borgo. A loro la Madonna delle Grazie aveva raccomandato a più riprese di costruirle un nuovo tempio, ma nessuno aveva preso l’iniziativa. Perciò la Madonna apparve ad una vecchina del paese, raccomandando a lei di sollecitare l’opera presso i suoi compaesani e indicandole come luogo giusto per la chiesa il punto in cui avrebbe trovato la neve. Era primavera, ma la vecchietta trovò la neve ai piedi del castello e riuscì finalmente a convincere gli abitanti del borgo a tirare su la nuova chiesa, intitolata alla Madonna delle Grazie, patrona di Castelvetere. Dedica che si estese anche alla fortezza, comunemente indicata da allora come “Castello di Santa Maria”. Col tempo la chiesa è divenuta santuario diocesano, meta di pellegrinaggi dai dintorni e oltre. Assolutamente da visitare, il santuario custodisce una pregevole Madonna delle anime Purganti di Matteo Vigilante e un trittico quattrocentesco raffigurante La Madonna e i Santi Giovanni Battista ed Evangelista.
Castelvetere è anche il paese che tra i primi si dotò di una cappella cimiteriale non all’interno di una chiesa, come si usava allora, quando non era stato ancora emanato da Ferdinando Napoleone, parente del generale, il famoso editto di Saint Cloud ispiratore del Foscolo.
Tra gli attrattori culturali di Castelvetere ci sono le chiese storiche, i palazzi nobili e anche le fontane di pietra, usate fino ad un secolo fa come lavatoi pubblici, dove si svolgeva ogni giorno il rito comunitario e aggregante del bucato.
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