Tra i primi autori del Romanticismo, Alphonse Marie Louis de Prat de Lamartine nacque a Macon il 21 ottobre 1790 in una famiglia della piccola nobiltà terriera. Studiò dai Gesuiti e già da ragazzino mostrò una grande propensione per la poesia. Invece di intraprendere la carriera militare alla conclusione degli studi, la famiglia nel 1811 gli permise un viaggio in Italia, presso parenti che risiedevano in diverse città tra cui Napoli.

Fu così che nell’aprile 181Alphonse de Lamartine2, approdò a Procida dove rimase per quattordici mesi. Nel corso del lungo soggiorno procidano incontrò una bella ragazza isolana, Antonella Jacomino, appena sedicenne, figlia e nipote di pescatori, di cui si innamorò e a cui, prima di ripartire improvvisamente per la Francia, affidò la promessa di un ritorno che non avrebbe mai onorato. Una struggente storia d’amore giovanile a cui Lamartine si ispirò per il suo romanzo Graziella, che mitizzò nel dramma la figura romantica della fanciulla procidana.

Il veloce ritorno in patria di Lamartine fu legato alla sua nomina a sindaco di Milly, il paese della Borgogna dov’era cresciuto e dove iniziò la carriera politica che avrebbe accompagnato la sua vita, di pari passo con l’impegno letterario. E infatti tra il 1813 e il 1818 scrisse due tragedie, Medée e Saûl.

Dopo un altro grande amore finito in tragedia con la morte della giovane Julie Charles, a cui si ispirò per alcune liriche, nel 1820 tornò in Italia, a Napoli in particolare, e soggiornò anche sull’isola d’Ischia, tra Casamicciola e Lacco. All’isola dedicò alcune poesie inserite nelle edizioni successive delle sue Meditazioni poetiche, che aveva pubblicato per la prima volta proprio all’inizio del 1820. L’anno in cui sposò Mary Ann Elisa Birch, con la quale tornò a Ischia nel 1844, proprio quando mise mano alla stesura di Graziella, pubblicato nel 1852.

Intrapresa la carriera diplomatica che lo portò a ricoprire incarichi in diverse città italiane, Lamartine privilegiò sempre più convintamente la poesia con varie raccolte. A cui si accompagnarono opere di carattere storico, come Histoire des Girondins del 1846. La caduta della monarchia nel 1848 lo vide per pochi mesi ministro degli esteri del governo provvisorio, autore dell’abolizione della schiavitù nelle colonie. Fu in seguito membro dell’Assemblea Nazionale, fino al colpo di stato bonapartista del 1851 che lo tagliò fuori dai giochi politici. In serie difficoltà economiche, Lamartine si concentrò sull’attività letteraria, dando alle stampe numerose opere negli anni a seguire.

Già gravemente malato da qualche tempo, Histoire des Girondins si spense a Parigi il 28 febbraio 1869.