Nel pieno centro storico di Anacapri, in piazza Diaz, sorge la chiesa di Santa Sofia, uno degli edifici di culto più importanti dell’isola. La piazza è da secoli il luogo d’elezione degli anacapresi e cuore pulsante del Comune “di sopra”.
La chiesa, prendendo per buona l’epigrafe posta sulla facciata che recita «Templum hoc divae Sophiae dicatum, anno Domini 1510», risalirebbe al 1510, ma secondo alcuni studi recenti è possibile che la sua edificazione debba essere spostata al 1595-1596. Questa ambiguità è dovuta al fatto che nell’archivio parrocchiale mancano materialmente documenti sull’epoca di costruzione. Al netto di questo rebus legato all’anno di fondazione, la chiesa di Santa Sofia venne realizzata sull’area dove precedentemente esisteva una chiesa dedicata a San Carlo e alcuni ambienti (come la sagrestia e l’oratorio) vennero recuperati proprio da quell’antica realtà sia religiosa che storico-artistica. Fu grazie alla nuova chiesa che iniziò il progressivo popolamento dell’area circostante. I lavori terminarono nel 1642 e a quel punto Santa Sofia divenne la nuova sede parrocchiale, sostituendo la chiesa di Santa Maria a Costantinopoli, quest’ultima risalente al XI secolo.
Nel 1685 ebbero inizio i lavori di ampliamento della chiesa, grazie alla Congregazione della Santissima Concezione, che si occupò del riassetto di alcune parti fondamentali dell’edificio. L’intervento si concluse soltanto tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento. E riguardò, tra l’altro, la costruzione di nuove cappelle e, soprattutto, il prolungamento della navata centrale verso la piazza. All’epoca mancava ancora la facciata, che venne realizzata a partire dal 1765, mentre nel 1777 fu portato a termine il campanile. Qualche anno dopo, precisamente nel 1790, la chiesa di Santa Sofia fu consacrata dal vescovo dell’allora diocesi di Capri, Nicola Saverio Gamboni. L’intervento più recente ha fatto seguito ad un grave incidente: nel 2004 un fulmine colpì la cupola principale della chiesa, lesionandola in modo evidente. Grazie agli anacapresi e alla diocesi vennero subito avviati i lavori di restauro, conclusisi nel 2008. Peraltro, una particolarità di Santa Sofia sono proprio le cupole: oltre alla maggiore, se ne contano altre cinque, sormontate da altrettante lanterne.
La chiesa all’esterno è molto elegante e colpisce subito l’occhio del visitatore con la sua grande sagoma dominatrice della piazza. La struttura è realizzata principalmente in tufo e pietrame. La facciata è tipicamente barocca, ma è ravvisabile anche una forte presenza del gusto locale, che frena gli eccessi tipici del barocco, creando così una felice contaminazione tra gli stili. La parte inferiore della facciata presenta sei lesene e tre portali di cui quello centrale è più grande e imponente rispetto agli altri. Molto interessanti sono le due finestre ovali che sormontano i portali laterali.
Ai lati del portale principale, caratterizzato da decorazioni in stucco, si aprono due nicchie, che ospitano le statue in argilla di Santa Sofia e Sant’Antonio. La parte superiore, invece, presenta quattro lesene con ai lati due volute sormontate da agili pinnacoli. La sezione centrale presenta un ampio finestrone che conferisce personalità all’edificio; al di sopra è posto il cartiglio che parla della fondazione della chiesa. Il campanile è decorato con due orologi, uno elettrico e uno in maiolica, che è il più antico dell’isola. Le tre campane sono dedicate a Sant’Elia, Santa Sofia e Santa Maria.
L’interno della chiesa, suddiviso in tre navate, è a croce latina. La navata centrale presenta un’ampia volta a botte. Le cappelle laterali, invece, hanno le volte a vela. È da segnalare il pavimento in marmo bianco di Carrara e bardiglio, vero gioiello dell’intero complesso. Lungo le navate laterali si aprono cappelle di vari stili e dimensioni, a testimonianza dei diversi periodi di costruzione. Tra le opere principali, c’è un Crocifisso ligneo del XVII secolo, posto in fondo all’abside di forma quadrata. Notevole, poi, è il fonte battesimale realizzato in marmi policromi così come il pulpito che troneggia dall’alto.
La chiesa di Santa Sofia è il cuore della devozione per il patrono di Anacapri, Sant’Antonio, di cui custodisce due statue, a figura intera e a mezzobusto.
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