Montella non è solo il cuore della produzione della castagna IGP che porta il suo nome, riconosciuta eccellenza irpina. É anche terra di sorgenti.
Quella del fiume Calore e quelle di altri corsi d’acqua minori, tra cui il Torrente Santa Maria che scorre all’interno della cittadina. Una ricchezza d’acqua di cui beneficiano ampi territori, in Campania e nella vicina Puglia.
E non mancano le cascate, ben quattro: della Tufara, della Madonnella, del Fascio e della Lavandaia, che dà il nome ad un ponte del I secolo a.C. sotto il quale scorre il Calore. Luoghi di grande pregio ambientale che sono meta di escursioni naturalistiche. Come le grotte, in particolare la Grotta dei Cantraloni e la Grotta del Caprone, e l’altopiano di Verteglia, magnifico monumento verde. A vegliare su questo paesaggio fin dal Medio Evo, lungo l’antico confine tra i principati di Benevento e di Salerno, il Castello del Monte, simbolo dell’importante ruolo assunto da Montella in epoca longobarda, poi consolidato nelle epoche successive. Rifugio prediletto da Carlo II d’Angiò, visitato anche da Alfonso d’Aragona, fu luogo di riunione dei membri dell’Accademia Pontaniana.
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