Erano trascorsi appena sessant’anni dalla morte di San Francesco d’Assisi, quando i suoi frati edificarono uno dei loro primi monasteri nel borgo della valle del Sele che allora era chiamato Evoli, l’attuale Eboli.
Il modello iniziale fu il Thesauros I, il primo edificio riportato alla luce nell’area sacra dedicata ad Hera Argiva, individuata e scavata nei pressi della foce del Sele tra il 1934 e il ’35.
Un edificio in pietra, armonicamente inserito in una pineta e collocato su uno sperone di roccia che sovrasta la splendida cala con la spiaggia di Ficocella.
Aveva solo venticinque anni quando la vita la abbandonò. In suo onore fu costruita una grande tomba, come era d’uso fra le famiglie nobili e ricche della comunità, dove un letto di pietra accolse le sue spoglie.
Era tornato a Padula in quel marzo 1909 che gli sarebbe stato fatale. Pochi giorni prima di raggiungere la sua principale destinazione, Palermo, dove la mafia era già avvisata e pronta ad ucciderlo.