Li dividono solo pochi chilometri. Sufficienti a tenerli separati per secoli prima di diventare una distanza minima tra le due anime di un unico comune, nato formalmente il 4 maggio 1811, in pieno Decennio Francese.

Da allora Baia e Latina identificano una realtà amministrativa unica nella valle del medio Volturno, che si arricchisce tuttavia della presenza di due borghi, ciascuno dalla lunga e affascinante storia.

Le cui tracce sono molto più antiche delle prime notizie ufficiali di queste realtà, risalenti alla bolla di Santo Stefano di Caiazzo del 979. Baia, in origine Vaia, da Vaiarulo, sarebbe stata fondata dagli Etruschi. Invece su La Tina, questo il toponimo originario, si sono fatte varie ipotesi più o meno leggendarie. Una riconduce il nome del paese ad una epigrafe antica, incredibilmente sparita, dove si raccontava che Lavinia, figlia di re Latino e moglie di Enea, sarebbe passata di là e che da questo sarebbe derivato il nome del villaggio e la dedicazione di un tempio a Minerva. Ma un’altra versione fa risalire il toponimo alla presenza di una legione latina e un’altra ancora attribuisce la fondazione ai Sanniti. Evidentemente, come tutta la Campania felix, era quella una zona di passaggio, di incontro e di confine tra vari popoli italici, prima che Roma estendesse ovunque il suo dominio. Così, Baia e La Tina si svilupparono separatamente, sebbene, data la vicinanza, si fossero trovate a condividere alcune vicende storiche e l’appartenenza agli stessi feudatari. Ma l’unificazione arrivò solo all’inizio dell’Ottocento e fu anche contrastata per qualche tempo dalle due comunità. Che si trovarono di nuovo drammaticamente separate alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando gli Alleati liberarono Latina mentre i tedeschi erano ancora saldamente acquartierati a Baia, che lasciarono solo tre giorni dopo. Ma il destino dei bombardamenti che avevano danneggiato gran parte degli edifici storici era stato lo stesso.

Sulla sommità dell’altura intorno alla quale si è sviluppata Latina si trova la chiesa della Madonna delle Grazie, in una splendida posizione con vista sulla valle e fino alla Maiella. Posizione strategica condivisa dal vicino castello, di cui è rimasta la torre, che un tempo assolveva proprio a una funzione di avvistamento. Quel che ne resta, a cominciare dalla caratteristica merlatura, è stato salvato da un accurato restauro.  

Anche il borgo di Baia era dominato da un castello turrito di costruzione normanna, anch’esso restaurato, verso il quale convergono tutte le pittoresche stradine che innervano il centro storico. Alle spalle del borgo s’innalza il santuario di Maria Ss. Assunta, che secondo la leggenda la Madonna suggerì di costruire a un abitante del luogo a cui era apparsa in sogno. Di particolare pregio le antiche statue della Madonna, dei Santi Cosma e Damiano e San Lazzaro che vengono portate solennemente in processione per la festa dell’Assunta. Poco più in alto si trova la torre dell’Astrologo, dove si dice vivesse un astrologo che prediceva il futuro a cavalieri e nobili.

Nel territorio di Baia e Latina si trovano le rovine del  ponte Oloferne, che consentiva all’antica via Latina di passare il Volturno. Ne restano due enormi piloni di diciotto metri, che testimoniano le dimensioni ragguardevoli della struttura realizzata con blocchi di travertino.