L’ordine era stato chiaro e implacabile: tutti i raccolti e le scorte di cibo dovevano essere trovati e distrutti. I contadini e gli abitanti della città di Cava, ridotti alla fame e privati delle risorse per sopravvivere, non avrebbero potuto resistere più a lungo e sarebbe stata così fiaccata e vinta ogni loro resistenza.
I comandanti dell’esercito di Carlo d’Angiò la definivano “strategia del guasto” e la consideravano decisiva per facilitare un esito favorevole per loro del conflitto con gli Aragonesi, che fronteggiavano allora nella valle del Sarno. La mossa che sembrava vincente sulla carta, tuttavia, non si rivelò altrettanto sul teatro dei combattimenti. Infatti i cavesi, nonostante la fame e le privazioni, non capitolarono, anche se tutti gli abitanti dei paesi vicini si erano già arresi. Ma non si limitarono a resistere: cinquecento combattenti di Cava, guidati da Marino e Giosuè Longo, parteciparono alla decisiva battaglia del Sarno tra il 4 e il 6 luglio 1460, risultando decisivi per la vittoria di Ferrante d’Aragona. Che, riconoscente, chiese al sindaco di Cava come potesse ricompensarli per la fedeltà dimostrata. Il sindaco, tornato nella sua città, comunicò la richiesta reale, ma i suoi concittadini rifiutarono di presentare qualunque richiesta. Re Ferrante, allora, reiterò la richiesta e inviò a Cava una pergamena bianca, solo con la sua firma, apposta davanti ai membri della Cancelleria regia, per lasciare ai cavesi la possibilità di scrivervi quel che preferivano. Ma gli abitanti di Cava non si servirono mai di quella pergamena, che conservarono gelosamente in bianco.
Re Ferrante volle ricompensarli ugualmente, attribuendo a Cava il titolo di Fedelissima con vari altri privilegi, tra i quali l’uso dell’insegna della famiglia reale, i cui colori – rosso e oro – sono ancora presenti nello stemma comunale di Cava dei Tirreni. All’interno del palazzo municipale, c’è la Sala dove è esposta la Pergamena bianca e campeggia una grande tela di Clemente Tafuri, che ne raffigura la solenne consegna nelle mani del Sindaco Scannapieco il 4 settembre 1460.
Dal 1974, ogni anno, nella prima domenica di luglio, nell’ambito della Settimana rinascimentale, lo stadio di Cava dei Tirreni fa da cornice alla Disfida dei Trombonieri per conquistare la Pergamena bianca. Trentasei trombonieri o pistonieri gareggiano a colpi dei particolari archibugi, detti appunto tromboni, costruiti da artigiani di Cava nel XVI secolo. A contendersi il premio, consistente in una copia in argento della famosa pergamena, sono i rappresentanti dei quattro distretti di Cava: Sant’Adiutore, Metelliano, Corpo di Cava e Pasculano. Chi vince, aprirà l’anno seguente il sontuoso corteo storico con oltre mille figuranti, che si svolge per le strade cittadine sempre durante la Settimana rinascimentale.
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