Il territorio di Amalfi comprende anche cinque frazioni disseminate tra il mare e i monti dell’interno, ad occidente del centro principale.
Borghi che hanno svolto un ruolo fondamentale nella protezione della città nei periodi cruciali della sua storia e che, nel tempo, hanno assunto una propria identità, testimoniata in ciascuno di essi da un ricco patrimonio storico-artistico, presente soprattutto nelle numerose chiese.
E’ annidata tra i monti Scorca e Molignano Pogerola, la frazione più popolosa, che si articola in piccoli e distinti centri abitati di origine medievale. Completamente sviluppata nell’interno, ha garantito ad Amalfi una preziosa protezione per secoli, grazie in particolare al castello che sorgeva sul Monte Falconcello, in realtà solo una collina, a occidente della città. Era il castrum Pigellule, da pigella, un piatto di terracotta usato per infornare il pane, che è anche all’origine del toponimo attuale.
Del castrum, la cui esistenza è attestata per la prima volta in un documento del 1021, restano due torri, parte delle mura e una cisterna. Nel complesso del castello rientrava anche un monastero benedettino femminile dedicato a San Sebastiano, la cui chiesa, della fine del X secolo, è collocata alla base della Torre di Pogerola, documentata dal XV secolo, ma probabilmente coeva all’edificio sacro. Del XII secolo è la chiesa parrocchiale dedicata alla patrona della frazione Santa Marina Vergine: la facciata presenta due arcate che sorreggono un loggiato sormontato da un timpano affrescato; nell’interno, un ingresso con due volte a crociera precede l’ambiente principale dalla volta a botte. Vi si trovano una statua della Santa e un bel presepe settecentesco. A sinistra della chiesa, c’è il campanile chiuso da un tamburo esagonale coperto di maioliche. Al centro della frazione si erge il Santuario della Madonna delle Grazie o del latte, edificato dalle famiglie originarie di Pogerola nel 1539 a suffragio delle vittime della peste del 1528. La chiesa è composta da un’unica navata con due cappelle laterali abbellite da tavole dipinte . In sacrestia si trova una pregevole urna cineraria. Il campanile ha una base scavata nella roccia e culmina con una cuspide. All’interno si trova una statua lignea della Madonna delle Grazie in cui è incastonato un frammento di pietra dove, secondo la leggenda, sarebbe caduta una goccia di latte della Madonna durante la fuga in Egitto. Vicino al santuario c’è la seicentesca chiesa dell’Immacolata, sede di una congrega, con un trittico della prima metà del ‘700 raffigurante la Madonna Immacolata tra i Santi Domenico e Filippo. Un altro santuario di Santa Maria di Fuonti del XVIII secolo è in località Gaudio e custodisce un bassorilievo di una Madonna con Bambino, che sarebbe giunto da Fuenti, a Cetara. Da visitare vicino al castello la chiesa di Sant’Anna, del XVII secolo, nata come lazzaretto poi trasformato in chiesa nel 1668 con una statua della santa e un dipinto cinquecentesco della Natività di Maria. Risale al XII secolo anche la chiesa di San Michele, oggi sconsacrata, a croce greca, oggetto di un accurato restauro. La cappella della Madonna del Pino si trova nel rione Riulo e ospita un quadro della Madonna del Rosario tra San Domenico, Santa Caterina da Siena e altri Santi.
Ad appena un chilometro dal centro di Amalfi c’è la frazione di Pastena con la chiesa parrocchiale di Maria SS. Assunta in cielo, che risale al periodo tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo. Caratteristica rara è rappresentata delle due navate, sormontate da una volta a crociera. Vi si trovano un capitello e un’urna cineraria e una tavola cinquecentescadell’Assunzione della Madonna in cielo, opera del pittore di Maiori Giovanni Angelo D’Amato. Da visitare anche la chiesa di Santa Maria de Lupino del XIV secolo, che prende il nome da una famiglia del luogo, originaria di Minori. E’ anche conosciuta come Santa Maria del Carmine dal XVII secolo. Rimaneggiata tra Sette e Ottocento, a cominciare dalla facciata in stile neoclassico, conserva tracce dello stile originario. Vi si trovano varie statue ottocentesche di Santi. All’ingresso c’è un affresco della Fuga in Egitto forse databile al XVIII secolo.
Vicino a Pastena, s’incontra il casale di Lone, sorto tra la costa e le retrostanti colline dai caratteristici terrazzamenti tra il IX e il X secolo. Il nome deriva probabilmente da quello di qualche personaggio di spicco ad Amalfi all’epoca della fondazione. E, d’altra parte, lì risiedevano diverse famiglie nobili amalfitane e forse non a caso a Lone è giunto fino a noi il maggior numero di costruzioni medievali di ricchi proprietari La chiesa di Santa Maria di Montevergine era la parrocchia storica di Lone, edificata nel 1202 dalla famiglia Corsaro, a due navate divise da una spina centrale con quattro pilastri e due altari sul fondo. Anch’essa subì un completo restyling barocco tra il Sei-Settecento, poi, a seguito di una grossa frana, fu necessario abbatterla nel 1894, lasciando in piedi solo il campanile. La nuova parrocchia della Natività di Maria Santissima fu costruita più a monte con cappelle delle famiglie nobili del tempo. Vi si custodisce una pregevole tela della Madonna del Latte, trasferito dalla chiesa più antica, in cui faceva originariamente parte di un trittico trecentesco. Varie chiese costruite nel corso dei secoli sono andate distrutte o sono state inglobate in abitazioni successive. Restano visibili in via Maestra dei Villaggi i ruderi di una chiesa rupestre risalente al XII secolo.
Prende il nome da un’antica gabella agricola la frazione di Vettica minore, al confine occidentale del territorio di Amalfi. L’abitato si sviluppò nel Basso Medio Evo intorno alla chiesa di San Michele arcangelo, ad una navata con abside e quattro cappelle. L’affianca un imponente campanile con monofore e una cupola ovoidale coperta di maioliche. All’interno, si ammirano una tela cinquecentesca della Madonna del Rosario, dell’artista senese Marco Pino, e la pala d’altare che raffigura una Madonna con Bambino e i Santi Andrea e Michele. Fu ristrutturata completamente nel Seicento. A quell’epoca risale anche la cappella della Virgo Potens, costruita per grazie ricevuta da pescatori che erano scampati a una tempesta. Conserva una statua della Vergine. La frazione di Vettica offre due splendide spiagge collegate da un arco naturale: Santa Croce e Rarone. Sul lido di Santa Croce si apre una grotta con i ruderi di una chiesa che dà il nome alla spiaggia.
Collegato a Vettica da scale, c’è il casale più elevato, a 650 metri di altitudine, immerso tra i limoneti: è Tovere, originariamente Toboli, fondato da contadini e marinai nell’XI secolo. La duecentesca parrocchia di San Pietro apostoloa tre navate è in stile arabo-bizantino e sfoggia un alto campanile, ma ha subito ampie modifiche nel corso dei secoli. All’interno vi sono diverse statue di santi e un presepe napoletano del Settecento. C’è la cappella della Madonna del Carmine del XVII secolo e di particolare interesse sono i resti della chiesa rupestre della SS. Trinità.
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