Salendo da Vico Equense o da Castellammare di Stabia (anche con la funivia) si raggiunge il monte Faito (1131 metri) che prende il suo nome dalle fitte faggete che coprono i suoi fianchi, con alberi antichi anche di qualche secolo.

Proprio la disponibilità di legno da quei boschi ispirò la decisione di re Ferdinando I di Borbone di fondare nel 1783 il cantiere navale di Castellammare. Sul Faito era sviluppata anche la produzione di ghiaccio, ottenuto conservando nelle fosse naturali la neve invernale, che d’estate serviva per conservare gli alimenti a valle, dove arrivava con una teleferica fino a Vico Equense, per poi essere trasportata con i carri fino a Napoli. Nelle vicinanze del luogo in cui nel VI secolo l’arcangelo Michele sarebbe apparso ai santi Catello e Antonino in preghiera sorge, dal 1950, il nuovo santuario di San Michele arcangelo.