Giuseppe aveva solo quattro anni quando per caso vide un video dove si parlava dei bruchi di Macaone. Un giorno è arrivato a casa con una mano piena di bruchi... a dire la verità a me facevano un pochino senso.

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creta1 Erano tre bruchi di Macaone e mi aveva spiegato di averli trovati sul finocchietto selvatico che stava nell’orto proprio come aveva visto nel video in internet. Che magnifica notizia: avevo trovato chi poteva liberarmi di quegli esserini fastidiosi dal mio finocchietto selvatico. E da questo punto di vista la cosa mi piaceva e... non poco. Mi chiese un barattolone dove metterli e poi andò a recuperare una foglia di finocchietto per farli mangiare. Pensavo fosse finita lì, pensavo fosse solo la curiosità di un bambino, di veder crescere un animaletto diverso dal cane o dal gatto.

La mattina successiva trovammo una spiacevole sorpresa. Il barattolone vuoto, la foglia divorata e... cosa traumatizzante... i bruchi erano spariti. Non sapevo se ridere o piangere, avevamo tre simpatici bruchetti che giravano per casa a nostra insaputa. Come recuperarli? Come scovarli? Giuseppe ebbe l’idea, andò a prendere una foglia di finocchietto fresca e la mise sul tavolo vicino al barattolone vuoto. Nel giro di un’ora tutti i bruchi erano tornati all’ovile. Che bello!!! Con la sua idea aveva risolto un bel problema, rischiavamo di trovare i bruchi su un piatto di spaghetti! Ci voleva assolutamente un tappo al barattolone, ma come?

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La curiosità di Giuseppe invece di affievolirsi, crebbe. Iniziò a guardare sempre più video in internet su come allevare i bruchi, finché imparò tutto su quegli insetti bellissimi, coloratissimi, simpatici e ciccioni. Devo dire che mi ha fatto innamorare di quegli esserini buffi e fotogenici. Così ha cominciato con l’allevamento dei Macaoni (Papilio Machaon).

creta1Tutti i giorni andava in giro per l’orto a cercare sui finocchietti selvatici, sul prezzemolo, sul sedano o sulla ruta. Tornava a casa sempre con qualche piccolo tesoro tra le mani: un uovo, un bruco appena nato o un bruco ciccio ciccio pronto per diventare crisalide. Ha provato poi l’allevamento anche di Cavolaie e di Vanessa ma il suo cuore va sempre ai suoi meravigliosi Macaoni.

Il bruco del macaone appena nato è di colore nero con spine sul dorso, tubercoli rossi e una fascia trasversale posta a metà del corpo. Crescendo, fa quattro mute, fino a diventare di colore verde acceso, verde chiaro e a volte sembra azzurrino, con strette bande trasversali nere che si alternano e sono interrotte da macchie arancione. La dimensione finale arriva a circa 5 cm di lunghezza.

 

Decidemmo di mettere un velo - di quelli dei confetti - con un elastico che lo stringeva sul collo del barattolo. Bene, avevamo risolto. I bruchi divoravano le foglie e facevano tanti ricordini che Giuseppe tutti i giorni toglieva prima di nutrirli di nuovo. Arrivò il momento che i bruchi si trasformarono in crisalidi e poi dopo due settimane vedemmo per la prima volta lo sfarfallamento di una farfalla meravigliosa, bella come quelle delle favole: aveva un volo armonioso, agile, leggiadro, elegante.

 

creta1Ogni piccolo tesoro trovato era un barattolo, ogni barattolo con il velo sopra e con dentro una provetta con acqua e un rametto di finocchietto per nutrire questi esserini voracissimi. Quando diventavano abbastanza grandi Giuseppe metteva nel barattolo un bastoncino di legno dove poter far impupare il bruco. Tempo due settimane e la crisalide si apriva e vedevamo sfarfallare questa meravigliosa farfalla, una delle più grandi d’Europa, che ha un’apertura alare di ben 8 cm con terminazioni a coda di rondine. Gli esemplari femmina sono leggermente più grandi dei maschi ma lui li riconosce da lontano ormai. Il colore di fondo è il giallo chiaro. Le ali anteriori hanno disegni bruno-nerastri, con una fascia esterna trasversale di colore celeste, che interessa anche le ali posteriori. Queste presentano anche un’evidente macchia a forma di occhio di color rosso-arancio. La parte superiore del corpo è ricoperta di una sottile peluria.

Giuseppe ha nove anni e mezzo e, quindi, da ben cinque anni va avanti questa sua passione che momentanea non era. Chiunque lo conosca sa che ama i bruchi forse più delle farfalle. Sono tre giorni ormai che stanno sfarfallando le sue dodici crisalidi autunnali che erano in “diapausa” letargo invernale, e sono tre giorni che mi sta martellando che vuole una casa delle farfalle. A suo dire è grande a sufficienza per poter gestire tanti insettini tutti insieme: in questi cinque anni ha aiutato a nascere circa quaranta-cinquanta farfalle ogni anno, ed è pronto per una simile avventura. L’anno scorso ha consumato la sua paghetta per compare una teca ed eliminare finalmente i barattoloni. Gli ho detto che per quest’anno può usare la nostra vetrata che dà sul giardino, magari l’anno prossimo, se troviamo i fondi, gli regaleremo la sua agognata casa delle farfalle. Credo che con tutto l’impegno e l’amore che mette in questo suo progetto meriti proprio il suo piatto preferito.

 

creta1Paccheri al ragù vedovo

Vedovo perché è un ragù che ha subito la perdita della sua amata carne. Una ricetta semplice e squisita arricchita con pecorino e Parmigiano grattugiati. Per la preparazione di questo condimento per i paccheri faccio soffriggere in un tegame di terracotta uno spicchio d'aglio e qualche anello di cipolla bianca nell'olio extra vergine di oliva con l'aggiunta di un pizzichino di peperoncino. Unisco poi dei pomodorini lavati e tagliati a spicchi e faccio cuocere per almeno un’ora con il coperchio a metà, tolgo dal fuoco e aggiungo qualche fogliolina di basilico tritato. Faccio cuocere i paccheri in abbondante acqua salata, li scolo al dente e li verso nel tegame con il sugo aggiungendo Parmigiano e pecorino grattugiati. Giuseppe adora i paccheri così, con questo sugo delicato e al tempo stesso deciso. Sul suo piatto ulteriore spolverata di Parmigiano.

 

 

creta1Mini cupcake al cioccolato

Giuseppe adora i cupcake più delle torte, forse perché sono a dimensione di bambino. Inizio mischiando un uovo con 250 g di zucchero, un bicchiere e mezzo di latte intero, mezzo bicchiere di olio di semi di girasole, 200 g di farina, una bustina di lievito vanigliato per dolci e una bella spolverata di cannella in polvere. Amalgamo bene tutti gli ingredienti con una frusta. Verso il composto nei pirottini di carta o di lattice e inforno in forno preriscaldato a 170° per venti minuti circa. Passato il tempo necessario tolgo dal forno e lascio raffreddare, faccio una spolverata di zucchero a velo e cannella.

 

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