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Come quasi ogni giorno faccio il mio giretto nel terreno intorno casa. Controllo le nuove piantine, le potature da fare, le cose da raccogliere. Oggi ho un’accompagnatrice d’eccezione, una trovatella che abbiamo adottato, si chiama Sally ed è dolcissima, è già diventata la mia ombra.

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Passeggiamo osservando attentamente tutta la scarna vegetazione invernale e ciò nonostante non mancano mai le sorprese tra le erbe spontanee.

creta1Oggi il mio sguardo viene attirato dai capolini di color arancione delle calendule. Il fatto che i fiori si aprono al mattino per richiudersi al tramonto, è sempre stato considerato un simbolo di dolore per la scomparsa del sole, questa credenza ha fatto in modo che la calendula fosse associata ingiustamente, nel corso dei secoli, ai sentimenti di dolore. La calendula emerge dai prati incolti invernali con un acceso giallo/arancione e a me guardarla allieta e riscalda il cuore, specialmente in inverno, specialmente oggi che finalmente vedo il sole dopo tanta pioggia. La leggenda vuole che le lacrime di Venere cadendo sulla terra si tramutarono proprio in calendule alla morte dell’amato Adone. A me invece mettono allegria e quando vado a raccoglierle sono sempre euforica e gioiosa. L’ora migliore per raccogliere i capolini è attorno alle 8, poco dopo l’apertura e prima della dischiusa totale e quando il sole non è ancora alto. Certo che in inverno a quell’ora fa un po’ freddino ma secondo me ne vale sempre la pena.

Quando ho fatto il corso di agricoltura biologica mi hanno insegnato che la calendula è uno dei fiori da avere sempre nell’orto, perché non solo le sue radici scoraggiano l’insediamento di alcuni parassiti dal terreno, ma attirano anche insetti utili come i sirfidi (simili a mosche ma più colorati) le cui larve si nutrono di afidi e, come se non bastasse, la calendula è anche poco gradita alle zanzare, per cui può contribuire a tenerle lontane. Io infatti in estate ho davanti casa dei grandi vasi di calendula officinale, quella che si trova dai fiorai, proprio per tenere lontano le zanzare. creta1Senza sofferenza e pazienza le cose buone non si trovano e siccome dal fruttivendolo i fiori di calendula non sono in vendita, preferisco fare questo piccolo sacrificio mattutino. Quindi scendo con il mio panierino ben incappucciata e mi accingo a raccoglierne sempre un pochino in più del bisogno, male che vada li essicco per aggiungerli alle mie tisane invernali. Raccolgo anche delle foglioline tenere da utilizzare nelle insalate ma faccio sempre attenzione a dosarle bene: le foglie della calendula selvatica hanno un sapore piuttosto forte e amaro. I fiori di calendula selvatica invece hanno un gusto piccante e pepato e io li uso allo stadio di bocciolo oppure scelgo i singoli petali per aggiungerli alle insalate, minestre, sughi, panini, frittate…

Riescono ad arricchire con il loro colore arancio acceso diverse mie portate, oltre che a garantirmi un elemento di decorazione e di lusso a ogni piatto. Ho letto che petali di calendula selvatica sono usati come sostituto del più costoso e pregiato zafferano. Per questo motivo la calendula è spesso definita lo zafferano dei poveri.

Visto che ho ancora spazio nel mio cesto vedo delle verdissime piantine di crespigno, ne raccolgo a sufficienza da farle saltare in padella e farne dei muffin salati. Questa piantina non sempre viene considerata, anche perché ha delle timide spine sulle foglie e a chi non la conosce potrebbe far paura ma le sue spine, ripeto, sono timide, accarezzano la pelle e basta. La prima cosa da fare ora è lavarli bene e sbollentarli in acqua e sale in modo che siano pronti per qualsiasi preparazione.

creta1creta1Muffin salati al crespigno

Per questi muffin salati ho bisogno di pochissimi ingredienti: 200 g di farina semi-integrale, una bustina di lievito istantaneo, mezzo cucchiaino di sale, 100 g di crespigno frullato in un bicchiere di latte, due uova intere, due cucchiaiate di formaggio morbido, tre cucchiai di olio evo. Unisco tutti gli ingredienti amalgamandoli bene, verso nei pirottini di carta o di lattice e inforno a 180° in forno statico per 20 minuti.

creta1Fusilli al pesto di calendula
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I miei ingredienti per questo pesto speciale sono:

100 g di capolini freschi di calendula; 8/10 gherigli noci; olio extra vergine di oliva; 2 spicchi di aglio; sale; formaggio grattugiato;

Metto tutti gli ingredienti in un mixer per rendere tutto un fine trito, poi con l’aggiunta graduale dell’olio trasformerò pian piano il tutto in  una salsina. Regolo di sale e decido di aggiungere anche tre o quattro foglioline di menta crespa, la menta darà un tocco speciale al pesto: si sposa infatti benissimo con l’aroma floreale della calendula.  

Con questo colorato e saporito pesto condirò un piatto di fusilli di grande effetto. Io ho usato i fusilli ma ovviamente niente mi vieta di usare un altro tipo di pasta come penne o trofie.

 

Frittata arrotolata di fiori di calendula

Fiori di calendula, erba cipollina, uova, formaggio grattugiato un pizzico, formaggio tipo Asiago o Emmental, sale quanto basta: io aggiungo anche una grattatina di buccia di limone, mi piace il profumo in abbinamento alla calendula e all’erba cipollina.

In una padella metto i capolini di calendula e l’erba cipollina con un filo di olio evo e faccio cuocere per due minuti. Sbatto bene le uova con un po’ di formaggio grattugiato, un pizzico di sale e una grattata di buccia di limone.

Verso le uova nella padella con i capolini di calendula e abbasso la fiamma. Aspetto che sia cotto lo strato a contatto con la padella e metto al centro, nel senso della lunghezza, le fettine di formaggio (oggi uso l’Asiago), comincio ad arrotolare la frittata ancora mezza cruda. Arrotolando in continuazione e a fuoco lento, in modo che l’uovo all’interno si cuocia bene e il formaggio abbia il tempo di sciogliersi.

Ecco, è cotta e dorata, pronta per essere mangiata. Io la preferisco calda.

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