Ė come entrare e addentrarsi in un eden imprevisto, dove lo stupore accompagna ogni passo. Lontani i rumori della vita quotidiana, è un silenzio ovattato che dà il benvenuto nel calmo grembo del bosco.
Sotto le chiome rigogliose degli alberi che s’intrecciano oscurando il cielo, si apre lo stretto sentiero tra le rocce, coperto ovunque da uno spesso strato di muschio in cui occhieggiano ciclamini, viole e tanti altri piccoli fiori colorati. La natura domina incontrastata la scena con tutta la sontuosità di una vegetazione che occupa ogni anfratto, riveste ogni pietra e striscia su ogni millimetro di terreno, incubando e custodendo innumerevoli forme di vita in gran parte nascoste.
Favorite dall’ombra degli ontani e degli altri alberi di alto fusto che le sovrastano, felci arboree e lingue di cervo giganti fasciano le alte balze rocciose ai lati del camminamento, che scende dolcemente. E lungo la discesa, al cinguettio degli uccelli si aggiunge, prima quasi impercettibile, poi via via più forte e roboante, il suono prepotente di acqua che scorre. Ė la voce del fiume che in quel tratto dopo la sorgente è chiamato ancora Faraone, prima di prendere il nome di Mingardo che lo distinguerà fino al mare.
Oltre al fragore dell’acqua in movimento, ad annunciare il fiume è il cambiamento di temperatura e la crescente umidità che si avvertono nell’ultima parte della discesa. Quando il suono diventa vicino, la sua origine improvvisamente si rivela: il fiume è lì e si fa strada in una spettacolare scenografia che ha creato nel tempo, modellando le rocce di flysch che cingono la radura da cui si può godere di una bellezza selvaggia da togliere il fiato. Nella bella stagione, lontana dalle tempeste che agitano le acque e trasformano il paesaggio circostante in autunno e inverno, si può camminare sui sassi che emergono dal letto del fiume. E si può proseguire l’escursione in gommone, superando una piccola ansa oltre la quale c’è altra meraviglia da esplorare. Nel cuore verde del basso Cilento, la Forra dell’Emmisi è un’esperienza da vivere. Poco lontano dal percorso degli antichi pellegrini sul Cammino di San Nilo.
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