Carlo V giungeva a Padula dopo la storica, determinante vittoria riportata contro il famigerato Khayr el Din, il Barbarossa capo dei pirati barbareschi che tanto sangue e distruzione aveva seminato nel Mediterraneo. Nel risalire la Penisola con l’esercito vittorioso, aveva deciso di fare tappa a Padula, sicuro che nella Certosa avrebbe potuto fermarsi a trascorrere la notte per far riposare i suoi uomini. E i Certosini furono all’altezza delle aspettative e della dimensione dell’impegno.
L’imperatore fu accolto con tutti gli onori e gli fu imbandita una mensa con i migliori prodotti degli orti e degli allevamenti del monastero. La grande cucina di maiolica colorata lavorò a pieno ritmo per tutta la giornata e non solo per l’ospite più illustre e i suoi cortigiani, ma per sfamare tutto l’esercito, che si accampò nei dintorni della Certosa.
Tra la quantità di cibo cucinata nell’occasione si distinse una pantagruelica frittata di mille uova. Già all’epoca un primato assoluto.
A parte il cibo abbondante, il sovrano dovette accontentarsi di passare la notte in una cella monacale, dove gli fu concesso in via eccezionale l’uso di lenzuola di lino. Un’accoglienza, per sé e per i suoi uomini, che Carlo V mostrò subito di aver gradito e che ricompensò, dopo aver lasciato Padula, con il riconoscimento di qualche altro privilegio oltre quelli di cui già godevano i monaci della Certosa di San Lorenzo.
Per rievocare quell’evento storico, da venticinque anni a Padula, ogni 10 agosto, si ripete l’evento della Frittata delle Mille Uova, con una festa che attira visitatori da ogni parte della Campania.
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