Un’oasi immersa nel verde, tra olmi vetusti e imponenti. Un luogo di silenzio e di meditazione, per molti di preghiera.

Lì dove nove secoli fa un gruppo di Crociati di ritorno dalla Terra Santa decise di mettere al sicuro in una macchia di fitta vegetazione una statua di legno trovata in oriente. Raffigurava una Madonna con il Bambino ed era di chiara origine e fattura bizantina.  Tempo dopo, una pastorella muta che si prendeva cura delle pecore in quella zona, notando qualcosa di particolare tra i cespugli, trovò la statua e cominciò a parlare. La scoperta suscitò grande interesse e ben presto su quel colle, proprio di fronte al borgo di Buonalbergo, fu costruita una chiesa, vicino alla quale sorse anche un eremo. 

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L’edificio sacro a una navata è affiancato da un campanile a due livelli con quattro monofore. La chiesa accoglie l’antica statua lignea, che in occasione della festa annuale, il 12 settembre, viene rivestita da un manto ricamato con oggetti d’oro ed ex voto, che lascia scoperti soltanto i volti della Vergine e del Bambino. In quell’occasione, tutto il paese si reca in pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Macchia, il cui nome evoca le particolari circostanze del ritrovamento della statua miracolosa.