Tornando verso il mare, alle pendici del Monte Faito, c’è Castellammare, il cui nome, secondo alcune tesi, deriva da «castrum ad mare», ovvero la fortezza a mare costruita nel IX secolo, intorno alla quale si sviluppava la cittadina fondata da Ercole che pure fu sepolta dall’eruzione del 79.
Dal punto di vista archeologico è interessante la zona del promontorio di Varano, il più significativo, abitato del periodo a cavallo tra il primo secolo avanti Cristo e l’eruzione fatale del Vesuvio. Qui c’erano numerose ville e strutture termali.
Castellammare è nota per molti aspetti. A partire dal cantiere navale che, fondato nel 1783, è il più antico d’Italia. Qui sono nate navi gloriose, come l’Amerigo Vespucci, l’unica nave scuola della Marina militare italiana, importanti navi da trasporto e grandi traghetti. Vi fu anche completata la costruzione del batiscafo Trieste di Auguse Piccard. Più di recente, va sottolineata l’importanza riconquistata nel settore del turismo nautico con un’attrezzata marina. Ma è soprattutto per le sorgenti d’acqua potabile e le terme, che quella che fu definita una volta la «Metropoli delle acque», Castellammare, è rinomata. Il patrimonio idrologico è costituito da ben 28 tipi di acque minerali differenti, divise in solforose, bicarbonato calciche e medio minerali, che hanno dato impulso al termalismo: dalla metà del 1800 ha rappresentato una importante voce economica e turistica. Le Antiche Terme furono inaugurate nel 1836, su progetto dell’architetto Catello Troiano, e diventarono non solo un centro benessere ma un vero e proprio polo culturale.
Non sono più attive da qualche anno neppure le Nuove Terme, che vennero inaugurate il 16 luglio 1964, su una superficie di 100mila metri, sulla collina del Solaro, nei pressi della frazione di Scanzano. Restano una peculiarità di rilievo per Castellammare le sue celebri acque, conosciute fin dai tempi dei Romani. Plinio, in particolare, raccomandava ai sofferenti di calculosis l’Acetosella. L’altra sorgente da lui lodata, ampiamente nota come Acqua della Madonna, è aperta al pubblico. A completare la preziosa dotazione di acque salutari è poi l’Acqua di San Giacomo.
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