La nuova storia è iniziata dai semi. Raccolti con cura in autunno, in luoghi diversi dell’isola d’Ischia, e sparsi ovunque intorno a casa, nell’attesa della primavera. Che non ha tradito le aspettative, regalando subito generose fioriture dall’infinita varietà di tonalità e sfumature.
Corolle leggere, delicate. Continua, fertile fonte di ispirazione per Bettina Buttgen, che le ha rese protagoniste delle sue creazioni artistiche su stoffa, in questa nuova stagione del suo percorso creativo, guidato e nutrito come mai prima dai ritmi e dall’armonia di Madre Natura.
«Ė come se fossero loro, i fiori, a indicarmi come disporli, fin da quando li recido, e a suggerirmi l’ordine giusto per dare forma a un’armonia che già esiste in loro – spiega Bettina – I fiori mi trasmettono leggerezza, romanticismo, nell’osservarli da vicino e studiando i possibili abbinamenti con le foglie. Anche le diverse forme delle foglie delle piante che trovo intorno a me, sono un elemento fondamentale nella composizione, sapendo in partenza che non si può mai essere sicuri di quale sarà, alla fine del processo, l’impronta che lasceranno i vari elementi vegetali. E nel tempo tutto cambia, perché alcune impronte vanno via al primo lavaggio, altre si attenuano, altre restano, come se ogni creazione finisse con l’avere una vita propria e imprevedibile e continuasse a rispondere alle regole della natura, oltre il mio intervento, in una continua trasformazione ed evoluzione».
Ė questa nuova dimensione che ha conquistato Bettina alla recente ricerca sulle piante tintorie, portandola a dipingere le sue stoffe con i fiori. Una svolta decisa dopo aver letto che mentre i colori artificiali rilasciano microplastiche di grande impatto sull’ambiente, i colori naturali diventano di nuovo terra, esempio perfetto della sostenibilità che è stata sempre un obiettivo prioritario nel suo lavoro artistico sui tessuti. «Vorrei riuscire a non lasciare un’impronta sull’ambiente, almeno nella mia produzione», dice, rivelando il suo legame profondo con la natura, verso la quale unisce al rispetto una forte riconoscenza, «perché mi nutre, mi parla, mi dà energia, in uno scambio continuo di cui la ringrazio tante volte durante il giorno».
I BOSCHI DELL’INFANZIA CHE NON CI SONO PIU’
Bettina è nata in una regione della Germania, la Westfalia del nord, grande produttrice di carbone. I suoi ricordi di bambina la riportano alla bellezza dei boschi vicino casa, bruscamente cancellata dall’espansione dell’industria carbonifera. «Ricordo il rumore fortissimo, continuo durante la giornata, del taglio dei boschi per fare spazio alle miniere. Sono stati spostati interi paesi, gli abitanti sono stati risarciti, l’economia è cresciuta, il carbone ha portato immediato benessere, ma al posto dei boschi si è creato un buco immenso, è stato distrutto il territorio. Non ho più ritrovato la mia casa, i luoghi dell’infanzia, tutti i miei ricordi sono stati portati via. Perciò non ho più radici».
Ne era già consapevole quando approdò per la prima volta a Ischia. In quel periodo Bettina era una costumista affermata presso una grande azienda internazionale che vestiva grandi artisti, personaggi del jet set, politici famosi. E lei lavorava con ritmi frenetici e girava per il mondo: «Ero in prima linea, guadagnavo bene e avevo tante gratificazioni professionali, ma avevo tempo solo per il lavoro, non avevo più una vita. Era come se mi mancasse una parte di me, ero in crisi. Così ho mollato tutto. Dovevo ricominciare da zero e mi ero lasciata un anno di riflessione. Il primo viaggio fu proprio a Ischia, dove una mia amica faceva la guida turistica. Fu un amore immediato. Anche per Napoli. Sentivo qui una terra viva, che trasmetteva una grande energia. Poi ho conosciuto mio marito e mi sono fermata qui».
IL NUOVO INIZIO A ISCHIA E LA PITTURA SUI TESSUTI
Ė ripartita con coraggio dalle competenze che si era formata negli anni, Bettina. Modellista industriale, sarta e, soprattutto, brava a dipingere sui tessuti fin da bambina, «quando passavo molto tempo con la moglie di uno dei guardiani del bosco vicino casa. Lei tingeva i tessuti, sapeva cucire e così ho imparato da lei.
Mi sono talmente appassionata da fare poi dei corsi, in particolare uno di pittura su seta in Francia, che mi sono stati molto utili nel momento in cui ho deciso di cambiare tutta la mia vita. Nel ’90 sono venuta a vivere a Ischia, alla ricerca di un forte contatto con la natura anche a livello lavorativo, che nessuno allora capiva».
Punto di partenza furono delle cravatte dipinte esposte in una vetrina delle Antiche Terme Castaldi. Esperienza replicata l’estate seguente, anche per imparare l’italiano nel contatto con il pubblico. E poi, dal ’93, l’avvio ufficiale della nuova attività professionale in uno show room al Jolly Hotel, dove presentava una serie di abiti dipinti a mano, tutti pezzi unici completamente realizzati da lei. Si aggiunsero le collaborazioni con alcune boutiques, e l’apertura del suo atelier a Forio, finalmente «la conquista di uno spazio libero per la mia creatività».
TESSUTI ETICI E PRODUZIONI SOSTENIBILI
Quello spazio fu anche occasione di consapevolezza. Sull’origine dei tessuti che utilizzava, innanzitutto. Decisiva fu la lettura di articoli riguardanti il maltrattamento delle pecore e lo sfruttamento dei lavoratori. «Mi misi alla ricerca di alternative – racconta Bettina – Così ho trovato in India la seta della pace: i lavoratori sono tutelati, vivono in ecovillaggi e si ricava la seta dopo che i bachi sono diventati farfalle, tutto ecologico. Certo, ci vuole più lavoro per ottenere il filo di seta e il costo è più alto, ma se ne ottiene un tessuto etico e per me questo è fondamentale. Anche per la lana, scelgo quella ottenuta con la tosatura dolce da operai con tutti i diritti. Si tratta di tessuti che hanno ottenuto premi di sostenibilità in Germania, dove viene tutto verificato. D’altra parte, creare con amore, utilizzando materiali frutto di abusi e crudeltà, è una contraddizione da cui sono voluta uscire. L’origine dei materiali è un valore aggiunto per ciò che produco. Le mie sete brillano nella luce dell’etica».
L’approccio etico ai tessuti, Bettina ha iniziato ad applicarlo anche ai colori, altro elemento distintivo della sua produzione. Una nuova sfida, «talmente vasta, che non mi basterà la vita», sottolinea. «Prima osservavo il tramonto e ne traducevo i colori sui miei tessuti. Ora è la natura stessa che mi dà i colori, è lei che mi fornisce i campioni, gli spunti, le soluzioni». Un cambio di passo impegnativo, che richiede una sperimentazione quotidiana a cui Bettina si dedica con passione crescente. Aiutata dal vivere a Ischia, dove ha scoperto di avere a disposizione le condizioni ideali: «Per preparare il tessuto a ricevere e a fissare il colore c’è bisogno dell’allume di rocca, che è presente qui sull’isola. E serve anche il cremor tartaro, che si ottiene dal vino bianco, produzione tipica ischitana. Ė incredibile, quello che mi serve, è già tutto qua».
Attenta a ridurre al minimo il consumo di acqua e di energia durante il processo di produzione, Bettina ha concentrato ora la sua attenzione sulle piante tintorie e ne sta studiando le proprietà e la resa sui diversi tipi di tessuto. «Sto studiando le piante dell’isola che possono offrire fiori adatti alla colorazione delle stoffe e sto testando le sfumature che se ne possono ricavare. La palette di madre natura è molto varia, sono riuscita a ottenere un color oro mai avuto con i colori chimici. Ho tante specie di piante che possono essere utilizzate. Anche radici, come quelle della robbia con cui vengono colorate di rosso le uova a Pasqua, mi hanno regalato effetti bellissimi. Approfitto dei fiori delle diverse stagioni, perciò la mia collezione moda segue il ciclo della natura. Ed è una scoperta continua, che mi sta regalando grandi soddisfazioni».
Ogni progresso, ogni nuovo risultato è, dunque, motivo di stupore e stimolo a proseguire il cammino con convinzione. E con un entusiasmo da neofita, benchè Bettina abbia ormai una solida esperienza in tutti gli aspetti della sua attività. Il piacere della ricerca e dell’innovazione traspare da ogni parola con cui si racconta non meno che dai motivi floreali, sempre più ricercati, ottenuti proprio con i fiori. Protagonisti assoluti anche della nuova collezione creata per il suggestivo show room sul Castello Aragonese. Fiori recisi dal prato colorato e profumato piantato intorno a casa. Un’armonia di primavera che Bettina diffonde con la sua arte e il suo sorriso.
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