Quando nel Trecento cominciò a formarsi sull’isola grande, davanti al Castello allora Città d’Ischia, era il Borgo di Mare.
Un nome che sottolineava il rapporto strettissimo, fisico, con il mare che lambiva le case dei pescatori. Gruppo sociale prevalente, insieme ai naviganti, anche nei secoli successivi, tanto da edificare una chiesa propria, intitolata allo Spirito Santo, che abbellirono con le quote dei loro guadagni. Un ruolo preminente che mantennero nel loro borgo, divenuto nel frattempo di Celsa (per la diffusione di gelsi collegata all’allevamento dei bachi da seta), e ampliato nel Settecento con la costruzione di imponenti palazzi nobiliari. A quel periodo risale anche l’edificio a tre piani dotato di un orologio dove si riuniva l’Università d’Ischia, ovvero l’assemblea degli eletti. Nei locali del Palazzo dell’Orologio, dove arriva il profumo salmastro del mare vicino, dal 1996 ha trovato casa il Museo Etnografico del Mare, che dà il benvenuto ai visitatori all’ingresso con una grande àncora e, all’interno, con la ricostruzione di una cabina di pilotaggio. Le carte nautiche antiche che accompagnano la salita sono un’anticipazione della dovizia di oggetti, testimonianze e ricordi legati alla vita sul mare esposti nei tre piani dell’allestimento.
Il primo piano è dedicato alla navigazione. Lo sguardo è subito attirato dalla polena di legno opera dell’artista Raffaele Di Meglio. Tutt’intorno sono disposte strumentazioni di bordo e parti di piroscafi e traghetti che hanno fatto la storia dei collegamenti marittimi tra Ischia e la terraferma. Una narrazione che continua nella seconda sala, con quadri, foto, modelli navali di varie epoche, oggetti in uso sulle navi, compresi alcuni provenienti dai grandi transatlantici che solcavano l’oceano tra Europa e America nel Novecento. Tra i reperti più importanti, un raro astrolabio, donato con altri pezzi da uno dei collezionisti che, da varie parti d’Italia, hanno voluto dare un contributo al museo ischitano, dopo averlo conosciuto e apprezzato.
Al secondo piano il focus è sulla pesca. Una sezione frutto del contributo corale di tanti pescatori e loro familiari che hanno donato attrezzi, fotografie, cimeli antichi, tutti rappresentativi della storia della pesca sull’isola. Sulle pareti, sono disposte a festoni le diverse tipologie di reti utilizzate per la cattura delle specie stagionali. Insieme ad oggetti ormai rari, giacchè non più in uso sui moderni pescherecci, tutti descritti con il nome italiano e quello in dialetto.
Spettacolari, in grandi teche di vetro, sono i modelli di gozzi e barche da pesca tipiche dell’isola, perfettamente ricostruiti. Fu proprio per non disperdere la collezione di modelli costruiti da Gennaro Basile, che alcuni appassionati riunitisi nell’Associazione Amici del Museo del Mare decisero di creare il Museo, che nel tempo ha progressivamente incrementato il numero e l’importanza delle sue collezioni: ex voto, fotografie, cartoline e francobolli di soggetto marino di ogni parte del mondo. E nelle sale della pesca sono pure ricordate le marinerie delle diverse parti dell’isola e le famiglie storiche di pescatori, che hanno tenuto vivi usi e tradizioni tramandandoli nel tempo, fin quando, venuto meno il ricambio generazionale, il testimone è passato al museo, che è diventato custode della memoria e luogo deputato a tenerla viva e a farla conoscere agli isolani e ai forestieri. Come nel caso della storia delle tonnare dell’isola d’Ischia, ricostruita con pazienza e trasferita in una delle pubblicazioni curate dal museo.
Al terzo piano è protagonista l’ambiente marino con una pregevole collezione di reperti donati dalla sezione isolana della Stazione Zoologica di Napoli, una collezione di conchiglie di varie provenienze e immagini dei fondali marini intorno a Ischia. Nella sala, la postazione d’onore spetta ad una tuta da palombaro completa risalente al 1935. Con altre strumentazioni d’epoca e qualche antico reperto ripescato in mare. A completare un itinerario per appassionati, prodigo di curiosità e di motivi di interesse in ogni angolo del palazzo dove si sente il respiro del mare.
Informazioni utili
Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00
Biglietto intero: 3€
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