Un minuto e mezzo. Appena. Ma talmente intenso, con la sua prorompente carica di adrenalina e le forti emozioni che regala, da sembrare senza limite.
Un volo di quasi mille metri, dai 593 metri di altezza del punto di partenza ai 1417 dell’arrivo, appesi con una carrucola ad un cavo d’acciaio, che offre la sensazione unica di volare. Il termine tecnico per indicare questo tipo di funivia è zipline, ma le suggestioni che offre sono meglio sintetizzate dalla definizione “volo dell’angelo”. Tanto più affascinante, in questo caso, perché si svolge in uno dei luoghi più belli del Cilento e dell’intera Penisola, Trentinara, antico borgo panoramico nel Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, a soli diciotto chilometri da Paestum.
Sorto sulla sommità della rupe Cantenna, a 606 metri di altezza, il paese prende il nome, forse, dai tre denari con cui venivano pagati i soldati che, in epoca romana, erano addetti alla sorveglianza dell’acquedotto. Ma l’impianto attuale del borgo è quello della sua configurazione medievale, con il valore aggiunto dei bei palazzi dai caratteristici portoni di pietra scolpita edificati tra il XVIII e il XIX secolo.
Dalla Via dell’Amore al tramonto sul Cilento
Dalla centrale piazza del Municipio, dopo aver percorso via Roma, si entra in una strada piena di colori, segnata ovunque dalla presenza di maioliche colorate con versi d’amore di poeti di tutti i tempi. È la Via dell’Amore, che celebra la storia d’amore tra il brigante Saul e la nobile Isabella. Il loro fortissimo sentimento, contrastato dalle famiglie per la differenza di ceto, li portò alla disperata scelta di gettarsi abbracciati dalla rupe di Trentinara. E la preta ‘ncatenata, che fu testimone della loro tragica fine, spesso li mostra ancora oggi abbracciati a quanti vi si fermano con lo sguardo.
La Via dell’Amore conduce al luogo più suggestivo del borgo e dell’intera zona: una piazzetta all’estremità settentrionale del paese affacciata su un panorama da sogno. Da lì si ammira tutto il golfo di Salerno, fino alla Costiera Amalfitana e all’inconfondibile sagoma di Capri circondata d’azzurro, e la magnifica piana del Sele, con i giganti di pietra di Paestum che sfidano i millenni. Lo spettacolo è assicurato in ogni momento della giornata, ma il tramonto è davvero magico, da quella che è conosciuta, meritatamente, come la “Terrazza del Cilento”. Dove i visitatori sono invitati caldamente, con tanto di cartello in inglese, a scambiarsi un romantico bacio.
Ph:Francesca Lianza
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